Si fa un gran parlare del ‘Tax Freedom Day’, tenutosi ieri idealmente in Italia. Il Tax Freedom Day passa in rassegna come il giorno della liberazione dalle tasse.
In altri termini, secondo le indagini condotte dalla Cgia di Mestre in media gli italiani dal primo gennaio al 13 maggio con i propri stipendi hanno coperto l’ammontare delle imposte.
Occorre, dunque, andare con ordine.
L’analisi dell’Ufficio Studi della CGIA di Mestre considera il reddito disponibile di un operaio tipo, con moglie e figlio a carico e uno stipendio mensile netto, che grazie al bonus 80 euro tocca i 1.631 euro. La CGIA poi ha calcolato l’ammontare delle tasse, imposte e contributi che gravano sul reddito e sui consumi che un contribuente tipo versa ogni anno (9.627 euro); quest’importo è stato suddiviso per il guadagno netto giornaliero, ottenuto dividendo il reddito disponibile per i 365 giorni dell’anno.
Il risultato è che quest’anno un operaio tipo ha dovuto lavorare fino al 13 maggio per pagare tutte le tasse. Rispetto al 2014, lavorerà un giorno in meno, grazie al bonus 80 euro che ha avuto effetti a partire da gennaio, e quindi ha portato un guadagno annuo extra di 320 euro. Si risparmia un pochino quest’anno anche grazie alle leggerissima riduzione delle accise sui carburanti (0,24 cent/litro, o 0,29 senza IVA).
Insomma, quando si parla di Fisco in Italia le cifre a volte incutono molto timore: sempre secondo la CGIA, ad esempio, per pagare tutte le tasse nel 2015 un lavoratore con reddito sotto i 24 mila euro ha dovuto lavorare dal 1° gennaio al 13 maggio. Peggio ancora chi ha un reddito sopra quella soglia, che dovrà aspettare fino al 23 giugno per un “tax free day”, o le aziende, che lavoreranno per il fisco fino al 14 agosto.