All’interno del documento che è stato ribattezzato come Piano delle Performance 2021-2023, si può notare come l’Agenzia delle Entrate vada a fissare una serie di obiettivi per quanto riguarda l’annosa quesitone della lotta rispetto all’evasione fiscale.
Sono qualcosa come 340 mila i lavoratori autonomi, così come le piccole imprese che sono finite nel mirino dell’Agenzia delle Entrate. Secondo quanto riportato dai principali organi di stampa, l’obiettivo numero uno del Fisco per il triennio che va dal 2021 fino al 2023 è essenzialmente quello di controllare in maniera capillare centinaia e centinaia di partite Iva. Una misura che vuole essere un modo per combattere il più possibile l’evasione fiscale.
Molto interessante sottolineare come le varie attività che mirano a recuperare una parte quantomeno del sommerso saranno strettamente legate con l’implementazione dell’adempimento collaborativo, uno degli strumenti su cui maggiormente l’Agenzia delle Entrate e che avrebbe già dato un gran numero di frutti positivi nel corso degli ultimi anni.
L’obiettivo principale è quello di comprendere in tale periodo di riferimento anche una buona percentuale di modelli F30 precompilati che sono stati inviati dai contribuenti. Ecco spiegata la ragione per cui il Fisco mira a coinvolgere in maniera sempre più evidente e importante un numero sempre maggiore di soggetti economici, basti pensare agli istituti scolastici ad esempio, in riferimento all’invio di tutte quelle indicazioni e informazioni che servono per predisporre le dichiarazioni precompilate.
Scendendo un po’ di più nei particolari, ecco che si proverà a optare per l’adempimento collaborativo. Il progetto che prevede il recupero di qualcosa come 14 miliardi di euro nel 2021 è senz’altro ambizioso. Non solo, dato che si intende provvedere al recupero di una somma pari a 15,36 miliardi di euro nel prossimo anno e ben 15.32 miliardi di euro nel 2023. Insomma, non sono cifre proprio ridotte all’osso e, di conseguenza, si potrà raggiungere un simile risultato solo ed esclusivamente effettuando delle verifiche più approfondite e mirate.
È chiaro che gli addetti ai lavori dovranno effettuare una valutazione del rischio che avrà un focus maggiore sui soggetti che vengono considerati ad elevata pericolosità dal punto di vista fiscale. Il progetto su cui si deve puntare è quello di provare a far rientrare nel periodo a cui stiamo facendo riferimento circa il 15% dei modelli 730 precompilati che sono stati oggetto di trasmissione da parte del contribuente rispetto alla somma complessiva che è arrivata presso l’Agenzia delle Entrate. Insomma, come si può facilmente intuire, sarà un compito molto arduo e per nulla scontato.