Quest’anno per gli “evasori estivi” la stagione si fa sempre più “complicata”. E’ in corso già da qualche settimana, da parte degli ispettori del Fisco, una raffica di controlli su tutte le coste ed i litorali del nostro Paese al fine di accertare eventuali posizioni evasive da parte degli operatori economici che, in questo periodo, fanno buoni affari. Trattasi, nello specifico, degli stabilimenti balneari, ristoranti che operano nelle località turistiche e nelle città d’arte, ma anche società di noleggio, parcheggi e proprietari di beni di lusso a partire dalle barche. Nei giorni scorsi, ad esempio, è stata scovata nel Lazio una maxi-evasione, nel settore del noleggio con conducente, riguardante la cessione delle autorizzazioni senza effettuare alcuna dichiarazione al Fisco. Ma nel mirino delle Entrate ci sono anche i night club, le discoteche ed i “party estivi” spesso organizzati senza le necessarie autorizzazioni e senza alcuna dichiarazione degli introiti della serata al Fisco.
I controlli degli ispettori, tra l’altro, portano alla scoperta non solo di evasione fiscale legata a ricavi non dichiarati, ma anche ad evasione contributiva in scia alla presenza, spesso massiccia, di lavoratori in nero. In Sardegna, così come riporta la CGIA di Mestre, il Fisco ha stanato un giro di parcheggi abusivi con tariffe da capogiro; per poche ore di parcheggio, infatti, operatori abusivi, che rilasciavano ricevute non valide ai fini fiscali, chiedevano anche venti euro per “vigilare” sull’automobile.
E sempre in Sardegna, inoltre, gli ispettori delle Entrate hanno smascherato due società che, pur esercitando attività commerciale, sfruttavano le agevolazioni fiscali essendosi invece iscritte come imprese legate a centri benessere ed associazioni sportive dilettantistiche. Sulla riviera romagnola, invece, il Fisco sta ricostruendo il reale giro d’affari degli stabilimenti balneari in funzione della loro capienza, ovverosia in base al numero di lettini, ombrelloni e sdraio a disposizione; la riviera romagnola, infatti, è una delle aree più affollate d’estate dai bagnanti, e di certo non si spiega come ci possano essere nella zona oltre cento stabilimenti balneari che dichiarano un reddito inferiore ai diecimila euro!
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