Burocrazia, questa conosciuta. Dicembre sarà un mese ricchissimo di scadenze fiscali. Circa duecento in trentuno giorni. Per l’esattezza sono 191, in media sei ogni ventiquattro ore. Contribuenti e commercialisti avranno il loro bel da fare.
Prendiamo atto di tutte le scadenze, proprio mentre il Consiglio dei Ministri vara il decreto semplificazioni burocratiche, approdato in Gazzetta Ufficiale in data 28 novembre 2014. E sembra quasi un paradosso.
Il decreto ha come novità principale il 730 precompilato, anche se al momento si tratta solo di un esperimento. Dal 2017, se questo esperimento andrà bene, la nuova dichiarazione diventerà effettiva entrando a regime.
Per il 2015, intanto, i cittadini troveranno nel modello inviato dall’Agenzia delle Entrate i dati relativi ai farmaci acquistati. Non si sa molto ancora, ad esempio, sulle spese sostenute per visite mediche specialistiche, attività sportiva dei figli o altri oneri mediante i quali i cittadini potranno versare meno tasse.
Cosa pensano gli esperti? Il loro parere a riguardo è molto critico:
Non vogliamo tediarvi con i dettagli del decreto semplificazioni, segnaliamo solo che, per esempio, per le comunicazioni nei confronti dei Paesi contenuti nella lista c.d. “black list”, viene modificato l’obbligo di comunicazione che da mensile o trimestrale, passa ad annuale. Bene? Non proprio. Perché non riescono a rendere semplice proprio niente. Infatti, la loro mania di emanare provvedimenti con effetto retroattivo, per un provvedimento che entra in vigore a dicembre, fa sì che gli obblighi decorrano dal 1 gennaio 2014! Pertanto tutti i contribuenti che hanno già comunicato i dati durante tutto l’anno 2014, dovranno ricomunicare tutto quanto già trasmesso, nel prossimo mese di aprile. In sintesi una bella duplicazione di lavoro…