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Fisco e tributi: in Toscana più rigore e più equità

 Un Fisco che sia da un lato rigoroso, e dall’altro più equo e più amico. E’ questo l’obiettivo, in Toscana, da parte dell’Amministrazione regionale che dopo i buoni dati sul recupero dei tributi evasi ora vuole puntare alla revisione dell’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente. Questo è quanto ha dichiarato il Governatore Enrico Rossi nel cogliere l’occasione per ringraziare tutti coloro che, a partire dalla Guardia di Finanza e passando per l’Assessorato regionale competente, hanno assicurato un forte incremento del recupero da evasione tributaria nel corso dell’anno appena conclusosi. E’ stata infatti registrata una crescita del recupero da evasione tributaria pari ad oltre il 45% senza tener conto degli incassi una tantum. Includendoli la somma, al novembre 2010, sale a 141 milioni di euro con un incremento del 62,33% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Trattandosi di dati che non includono lo scorso mese di dicembre, l’Amministrazione regionale non esclude che si possa arrivare a 150 milioni di euro complessivi di tributi recuperati, ovverosia ben 60 milioni di euro in più rispetto alle previsioni.

Per le Regioni, lo ricordiamo, il “grosso” dei tributi è rappresentato dall’imposta regionale sulle attività produttive (Irap), dall’addizionale sull’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), e dal bollo auto. E proprio in merito a quest’ultima tassa molte volte il cittadino non paga non perché vuole evadere, ma perché semplicemente lo dimentica.

Ed allora al riguardo la Regione Toscana è corsa ai ripari attivando un servizio che, accessibile dalla sezione “Tributi” del sito Internet della Regione Toscana, via posta elettronica, o con un SMS, invia un messaggio in cui si avvisano gli automobilisti smemorati della scadenza. Su un totale di 2,5 milioni di bolli auto da pagare in Toscana, a fronte di altrettanti autoveicoli, ce ne sono ben 500 mila che pagano in ritardo; di questi, a sua volta, ben 200 mila sono pagamenti tardivi causa dimenticanza.