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Fmi: si lavora alla cooperazione sulle due tasse bancarie

 Dominique Strauss-Kahn, direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, ha le idee molto chiare per quel che concerne la riforma del settore finanziario da attuare: le ipotesi che l’organizzazione sta prendendo maggiormente in considerazione si riferiscono alle due nuove tasse da applicare nei confronti degli istituti di credito, un’operazione fiscale ben vista da paesi come Germania e Francia, ma apertamente contrastata dal Canada. L’intento principale è quello di ottenere la massima cooperazione internazionale: le due nuove imposte sono state studiate proprio per tentare di limitare il più possibile il rischio sistemico dal punto di vista finanziario. Entrando nel dettaglio di queste proposte, vi è anzitutto un contributo per la stabilità finanziaria, il quale deve essere usato per la copertura dei salvataggi bancari più costosi e per evitare il nuovo carico dei costi della crisi. In questo caso, il gettito tributario conseguente potrebbe andare a rappresentare una percentuale compresa tra il 2 e il 4% del prodotto interno lordo della nazione che avrà applicato la tassa.

 

La seconda imposta in fase di studio è una tassa sulle attività finanziarie, denominata, con gergo anglosassone, come “fat cat tax”: il tributo in questione andrebbe invece a colpire le remunerazioni degli istituti, fornendo nuovo ossigeno ai singoli bilanci statali (il gettito equivarrebbe a una percentuale compresa tra lo 0,2 e lo 0,4% del Pil).

 

La caratteristica da sottolineare, comunque, è che le due tasse potrebbero essere introdotte anche al di fuori del G20 e di quel novero di paesi che è stato colpito più duramente dalla crisi, quindi anche l’Italia dovrebbero adeguarsi in qualche modo. Lo stesso Strauss-Kahn si è augurato di concludere i meeting di questi giorni con un serio impegno da parte del G20 a lavorare non solo sulla già citata riforma finanziaria, ma anche sulla crescita: lo scopo, comunque, potrà essere raggiunto solo evitando incoerenze e nuovi problemi a livello internazionale.