La Francia tasserà birre ed energy drink

Quando si affronta una crisi economica grave come quella attuale, si cerca sempre di incassare denaro in tutti i modi possibili: un caso emblematico è quello della Francia, visto che il paese transalpino sta pensando di introdurre una tassa molto speciale. Nel dettaglio, il governo guidato da François Hollande ha deciso di introdurre una imposizione fiscale che gravi sulla birra venduta nei locali (in base all’alcool totale che viene venduto) e sui cosiddetti energy drink (il più famoso dei quali è Red Bull). Un tributo simile, proposto per venire incontro a esigenze sanitarie, dovrebbe essere in grado di garantire un gettito pari a quindici milioni di euro, visto che si tratta di una quota di cinquanta centesimi ogni singolo litro.

La misura in questione non piace ovviamente alle società agroalimentari, le quali hanno già protestato contro di essa, giudicandola nella maniera più negativa possibile: in aggiunta, il settore ritiene che una simile tassa sul comportamento non può che provocare derive su derive.Tra l’altro, bisogna sottolineare come la proposta francese, ipotizzata dal Ministero della Salute, faccia parte di un progetto di legge ancora più ampio, attualmente esaminato dall’Assemblea Nazionale.

Tutto il denaro che sarà ottenuto grazie al balzello permetterà di finanziare in modo adeguato il rimborso relativo alla contraccezione e all’aborto gratuiti per le ragazze dai quindici ai diciassette anni. Insomma, ancora una volta il Fisco e la sanità vanno a braccetto ed è impossibile non pensare a imposizioni tributarie identiche a quella appena descritta, vale a dire la tassazione dei cibi grassi, ma anche quanto accaduto a Dubai con la tassa sul sale. È presto per dire se la proposta francese avrà successo, ma comunque questo evento conferma come qualsiasi mezzo sia ormai diventato utile per fare cassa, magari travestito da provvedimento utile, ma nella maggior parte dei casi di entità non certo lieve (soprattutto in questo caso).