Il gettito della tassa di soggiorno a Bologna

La tassa di soggiorno è stata accompagnata sin dalla sua nascita e per tutta la successiva scoperta da critiche e forti attriti: tra i comuni più o meno propensi a rimpinguare le loro casse e gli albergatori preoccupati di perdere qualche cliente e turista di troppo, è già giunta l’ora di fare qualche conto. È il caso di Bologna, in cui l’imposta in questione è stata fatta partire lo scorso 1° settembre, quasi due mesi fa per la precisione. Che bilancio si può fare di un periodo, pur se così breve? Il gettito che il municipio felsineo è riuscito a ottenere è stato pari a 337mila euro, ma si è soltanto all’inizio.

In effetti, se si tiene conto dell’intero corsi del 2013, allora si parla di un incasso complessivo di ben tre milioni di euro. Bologna ha adottato uno schema molto preciso. La tassa di soggiorno da versare ogni giorno è variabile e compresa tra uno e quattro euro, il tutto a seconda del prezzo del pernottamento che viene applicato dall’albergo o dalla struttura ricettiva. Il denaro così ottenuto sarà molto utile per la promozione del turismo bolognese, oltre che di quella della rete dei musei e per altre iniziative, in primis quella che ha preso il nome di “Bologna welcome”. Rimane pur sempre il fatto che gli albergatori non sopportano ancora il tributo a cui si sta facendo riferimento.

In particolare, l’Ascom (Associazione Commercianti) insieme alla Federalberghi hanno avanzato diverse critiche e perplessità da tale punto di vista, mettendo in luce le modalità poco chiare che sono state adottate dal comune: in aggiunta, questi attori non sarebbero stati nemmeno coinvolti nelle decisioni relative all’utilizzo degli incassi fiscali. La richiesta delle associazioni è quella di promuovere anche altri eventi, come quelli che vi saranno a Capodanno e a Pasqua, altrimenti la programmazione troppo ravvicinata rischia di essere fallimentare.