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Giornalisti: il 30 settembre scade il termine per i contributi minimi

 Tutti quei giornalisti che sono iscritti alla cosiddetta gestione separata (con questo termine si intende solitamente la gestione che consente ai lavoratori autonomi di ottenere una adeguata tutela previdenziale e pensionistica) devono segnare con un cerchietto rosso la data del prossimo 30 settembre sul loro calendario fiscale: in effetti, ci saranno ancora poco più di due settimane per provvedere al versamento dei contributi minimi relativi all’anno 2010 per quel che concerne questi contribuenti appunto. La precisazione è giunta mediante un’apposita circolare dell’Inpgi (si tratta dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani).


Per essere più precisi, c’è da dire che la circolare numero 6 che risale allo scorso 7 settembre ha messo in luce quelli che sono i soggetti tenuti al pagamento di questo contributo minimo, vale a dire i giornalisti che nel corso del 2010 sono in grado di dimostrare di aver svolto un’attività giornalistica in forma autonoma, mentre da tale novero sono tassativamente esclusi i giornalisti che invece hanno lavorato per conto di una collaborazione coordinata e continuativa, una differenza da esaminare con attenzione. In effetti, i rapporti collaborativi esclusi dall’Istituto non presentano adempimenti contributivi per chi effettua l’attività, ma soltanto per chi commissiona l’incarico. Tra l’altro, esistono anche delle fondamentali esenzioni in questo senso: i soggetti iscritti alla gestione separata hanno la possibilità di non pagare il contributo nel caso in cui, alla data del 30 settembre prossimo, non abbiano svolto attività autonoma e ritengono di non svolgerne nessuna nemmeno per il resto di quest’anno.

La copertura contributiva, comunque, anche se non sono state poste in essere prestazioni professionali, può essere conseguita e ottenuta mediante il pagamento dei contributi minimi: questa operazione va fatta utilizzando il modello F24/Accise, prendendo a riferimento gli importi del 2010 (i contributi sono sostanzialmente di tre tipi, soggettivo, integrativo e di maternità, con somme che si differenziano a seconda dell’anzianità professionale del giornalista).