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Governo al lavoro per le modifiche all’imu

 Grande attesa per la presentazione del decreto del neo esecutivo che dovrebbe eliminare, o comune limitare, i finanziamenti ai partiti. Il provvedimento avrà sicuramente delle ripercussioni logistiche sopratutto nei confronti dei partiti più grandi (Pd e PdL in primis) e dovrebbe fare in modo che sia il cittadino a provvedere al finanziamento di partiti e movimenti politici, limitando al minimo l’intervento statale.

Il provvedimento dovrebbe riprendere una vecchia bozza che prevedeva di destinare a titolo di finanziamento una quota pari al 2 per mille in sede di dichiarazione dei redditi, anche se non è esclusa una modifica in extremis. In particolare il provvedimento fa parte di una serie di misure che il governo ha intenzione di adottare con estrema celerità. Tra gli altri argomenti che presto potrebbero essere oggetto di norme, figurano sicuramente interventi in materia di occupazione e il nodo fiscale. Su quest’ultimo tema i tecnici sono già al lavoro per il varo della riforma imu, dopo che è stata decisa una sospensione per l’acconto sulle abitazioni principali (leggi anche pagamento imu di giugno sospeso). Recentemente infatti la situazione è stata modificata a seguito di una raccomandazione della commissione europea che vede di buon occhio un innalzamento delle tasse sugli immobili al fine di diminuire il cuneo fiscale sul lavoro.

Non troverà pertanto accoglimento la proposta di esentare dall’imposta tutti gli immobili adibiti ad abitazione principale. Molto probabilmente anche la proposta fatta dal Pdl, e cioè di innalzare la franchigia per l’abitazione ove si ha la residenza dagli attuali 200 a 500 euro, non potrà anch’essa essere adottata. Infatti l’innalzamento della franchigia dovrebbe portare ad una esenzione totale di circa l’80 % degli immobili per una perdita di gettito di oltre 2 miliardi di euro per l’erario, una riduzione di entrate che attualmente lo Stato non può permettersi. Da ultimo perde di interesse anche la proposta di introdurre una service tax che raggruppi tassa sui rifiuti e tasse immobiliari. Si rischierebbe infatti di trasferire il tributo dai proprietari agli inquilini.