La Gran Bretagna affronta un’importante svolta fiscale: l’Iva da applicare sul territorio britannico verrà infatti de materializzata e resa digitale a partire dal 1° aprile 2010. Le dichiarazioni relative all’Imposta sul Valore Aggiunto verranno dunque presentate esclusivamente online e, conseguentemente, la moneta elettronica diventerà una via privilegiata per il versamento. L’annuncio arriva dall’Hm Revenue & Customs, vale a dire l’Agenzia delle Entrate inglese. Si tratterà sostanzialmente di un processo di conversione graduale, il quale andrà a coinvolgere le aziende maggiori che presentano un giro d’affari superiore alle 100.000 sterline all’anno; per i contribuenti, invece, rimarrà valida l’alternativa della dichiarazione cartacea tradizionale. Sarà il 2012 l’anno in cui la carta scomparirà in maniera definitiva nell’ambito del versamento dell’Iva.
Ovviamente il Fisco non lascerà da soli cittadini e aziende nell’affrontare questa novità: sarà infatti possibile contattare i consulenti fiscali dell’Hm Revenue & Customs nel corso di quattro eventi che si terranno nel paese tra novembre e dicembre (per la precisione, le tappe saranno Glasgow, Cardiff, Belfast e Londra). Quello che è certo è che l’Iva online dovrebbe portare alcuni importanti benefici: con essa vengono infatti eliminate le code agli sportelli, i ritardi fiscali e l’imprecisione e inesattezza nella compilazione dei dati. Come funzionerà esattamente l’Iva telematica? Attraverso pochi click sarà possibile richiedere un nuovo numero di partita Iva, modificare i dati relativi alla registrazione e presentare alcuni documenti, tra cui gli elenchi delle cessioni intracomunitarie e la lista delle vendite soggette alla cosiddetta inversione contabile (“reverse charge”).
Inoltre, i contribuenti potranno anche richiedere direttamente online i rimborsi Iva che sono dovuti da altri paesi dell’Europa. Tra l’altro, non bisogna dimenticare i vantaggi relativi ai termini di presentazione delle dichiarazioni; la tipica dichiarazione cartacea, infatti, scade un mese dopo la fine del trimestre, senza tener conto di alcun ritardo postale o eventi simili, mentre con la moneta elettronica il contribuente ha sette giorni in più per effettuare il versamento.