I dati forniti dal sole 24 ore mostrano come in Italia non ci sia solo un fenomeno di fuga dei giovani verso l’estero ma anche un movimento di lavoratori che dall’estero rientra nei confini nazionali (leggi anche tasse rientro cervelli bonus fiscale). Il fenomeno di immigrazione è stato sicuramente aiutato dalla legge n. 238 del 2010 meglio nota come legge del contro esodo che permette al lavoratore che rientra nel nostro paese di beneficiare di agevolazioni fiscali, se ha lavorato almeno due anni all’estero (leggi anche rientro cervelli sei giorni presentare domanda) In base ai dati forniti dal quotidiano economico nel 2011 sono stati 3.838 i cittadini che hanno fatto ritorno in patria per trovare lavoro, e di questi la maggior parte sono lavoratori dipendenti ( il 93 % del totale).
Se nel caso di emigranti verso paesi stranieri prevalgono i lavoratori di sesso maschile ( il 56 % del totale nel 2012) per quanto riguarda i rientri in patri a prevalgono le donne, con un percentuale che arriva a sfiorare il 60 %. Il fatto che prevalga il sesso femminile non sembra un caso agli esperti di statistiche visto che la legge varata concede alle donne trattamenti di maggior favore. Per tre anni infatti le donne pagano imposte solo sul 20 % del reddito prodotto, mentre nel caso di uomini il parametro sale al 30 % del reddito generato.
Alla fine quindi bisogna sottolineare il successo della legge 238 del 2010, anche se l’iter di approvazione è stato abbastanza tortuoso. La legge è stata infatti proposta nel lontano 2008, ma la discussione è durata circa 2 anni, mentre le successive circolari esplicative dell’agenzia delle entrate sono state formulate addirittura nel 2012. Tra i primi firmatari di tale legge annoveriamo Enrico Letta, che da attuale premier del governo si è detto disponibile a completare il pacchetto varando ulteriori provvedimenti atti ad incentivare la formazione all’estero e la qualificazione per poi tornare in Italia e mettere in pratica quanto appreso.