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Il calcio italiano versa più di 1 miliardo l’anno al fisco

 Nonostante la crisi economia il calcio italiano continua ad essere una ottima fonte di reddito per il fisco nostrano. Infatti nell’ultimo anno l’agenzia delle entrate ha incassato circa 1 miliardo di euro (903 milioni di euro che salgono a 1069 milioni di euro se vengono considerati anche i prelievi fatti in merito alle scommesse sportive). Nel report sul calcio presentato dalla Figc si evince che il contributo fiscale e previdenziale dato dal calcio italiano è costantemente cresciuto dal 2006 sino ad oggi (basti pensare che nel 2006 l’incasso sfiorava i 693 milioni di euro).

In base al rapporto le squadra di calcio italiane appartenenti alla serie A, B e lega Pro hanno versato nelle casse statali circa 554 milioni a titolo di irpef (l’imposta per le persone fisiche e circa 92,5 milioni di euro di contributi previdenziali Enpals. In particolare sono state le squadre militanti nel campionati di serie A a versare più di tutti: il totale versato, per imposte e contributi, supera quota 700 milioni di euro che rappresentano il 79 % del totale versato. Il report conferma che gli stipendi medi, dal 2006 ad oggi, sono cresciuti notevolmente e di pari passo sono cresciuti anche i contributi fiscali versati all’erario.

Per quanto riguarda le imposte indirette, ed in particolare l’iva la crescita ha portato l’erario ad introitare circa 206 milioni di euro. Per quanto riguarda L’irap (l’imposta sulle attività produttive) l’introito in questo caso ha sfiorato i 40 milioni di euro. Fanalino di coda è stata l’ires, che a causa di società in perdita sistematica non ha generato più di 11 milioni di euro di introiti per l’erario.

Interessante la suddivisione dei contribuenti per fasce di reddito. In base al report circa il 73 % del totale dei dipendenti delle società calcistiche hanno redditi sotto i 35 mila euro, mentre “solo” 966 calciatori percepiscono stipendi sopra i 200 mila euro (lo stipendio medio in questo caso è risultato essere circa 1 milione di euro).