Prosegue la marcia del fisco in materia di redditometro, con delle lettere preventive inviate a Maggio, l’annuncio del redditest dato recentemente e l’introduzione del nuovo redditometro a partire da Gennaio 2013. Le lettere, circa 300 mila, erano state inviate ai contribuenti per i quali i redditi dichiarati e quelli desunti dai dati in possesso dell’erario non erano considerati congrui. Al contribuente veniva lasciata la possibilità di dimostrare che tale scostamento fosse giustificato (anche attraverso una mail) o pagare direttamente attraverso ravvedimento operoso.
Il nuovo redditest invece calcola la coerenza del reddito dichiarato nel 2011 in base ad alcuni indici ritenuti indicativi di capacità contributiva (spese per assicurazione, veicoli, casa, tempo libero, ecc.). Il redditest non si riferisce al singolo individuo ma bensì all’intero nucleo famigliare e l’annualità oggetto di indagine è il 2011, quindi un anno ancora aperto per il quale è possibile fare dichiarazione integrativa. Il test, sebbene valido per l’intero nucleo famigliare, è utile anche perché molto probabilmente la conversione in reddito delle spese effettuate verrà svolta attraverso la stessa procedura anche nel caso del redditometro.
Al fine di scongiurare il pericolo di accertamento occorrerà inoltre fare molta attenzione alla conservazione dei documenti utili per giustificare eventuali spese. Ad esempio potrebbe non essere monitorato un prestito avvenuto tra padre e figlio per l’acquisto di un immobile o di un autovettura. Il consiglio è quindi, soprattutto per chi effettua spese di notevole rilevanza, di limitare al massimo il pagamento in contanti e di tenere sempre i documenti giustificativi nel caso di prestiti fatti tra famigliari o amici (bonifici bancari, quietanze, ecc.). Inoltre occorrerà gestire con ordine i conti corrente ed i conti depositato di cui si è titolare. In particolare occorrerà conservare gli estratti conto relativi ai rapporti finanziari (soprattutto per imprese e professionisti, per i quali i conti corrente dovranno essere separati). Sul punto le nuove norme forniscono al fisco la possibilità di controllare i rapporti finanziari relativi a tutti i contribuenti.
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