Imprenditoria: si alle tasse, ma occorrono incentivi

Gli imprenditori non ambiscono a pagare meno tasse. Può sembrare strana un’asserzione del genere, il pagamento delle tasse rappresenta per le imprese italiane un prelievo pari al 68,6% sugli utili che vale all’Italia la maglia nera da parte dell’Ue… Eppure una ricerca ha confermato che alle piccole e medie imprese italiane interessa relativamente pagare meno tasse. Importa molto di più che dal governo arrivino incentivi per poter far fronte alla crisi e una forte riduzione delle pratiche burocratiche. La ricerca é stata realizzata da Demoskopea per Ups, con una indagine in cui sono state interpellate 600 aziende come meno di 60 dipendenti.

Responsabili, titolari o dirigenti alla domanda ”su quale tema dovrebbero lavorare i politici per supportare la crescita economica nel 2011″, la risposta che è andata per la maggiore non riguarda il tema delle tasse, ma quello degli incentivi. Parlando con i numeri il 39% degli intervistati ha risposto che il reale interesse delle imprese é che siano lanciati degli incentivi. Ottenere un sostegno economico da parte del governo per evitare che al crisi porti conseguenze negative. Per il 19% invece é importante la riduzione della burocrazia: permessi, pratiche, tempi lunghi nelle risposte da parte della pubblica amministrazione è fonte non solo di spreco di denaro ma anche di tempo.

Un’altra recente indagine ha infatti sottolienato che in Italia le imprese impiegano 285 ore all’anno in media per evedere la burocrazia, 60 ore in più della media europea. Procedure e oneri fiscali a carico di aziende e Pmi sono ancora i più gravosi dell’Europa occidentale. E le tasse? Agli italiani non importa che il balzello fiscale sia diminuito? “Abbassare la tassazione delle imprese” viene solo al terzo posto e soltanto con un 12% di risposte, al quarto posto il 7% degli intervistati ha indicato come una priorità l’abbassamento del costo del lavoro per piccole e medie imprese in Italia.