Il governo Letta ha approvato il decreto legge che cancella la prima rata Imu prevista per il 2013 sulle abitazioni principali, sui terreni agricoli e sui fabbricati industriali. Nella stessa occasione, l’esecutivo ha altresì rinviato alla legge di stabilità la cancellazione del saldo del mese di dicembre. L’Imu – almeno, nella versione che conosciamo oggi – sembra quindi destinata a sparire, sostituita – nel 2014 – da una service tax che comprenderà anche altre voci di spesa.
“Il messaggio che diamo a Bruxelles è che facciamo questa operazione rimanendo sotto il 3%” – ha precisato Letta, con il vice premier Alfano che ricordava come l’operazione sia stata effettuata tax free, senza bisogno di altre coperture se non quelle già disponibili in bilancio. L’obiettivo ultimo – ha poi confermato Letta – è poi quello di assorbire l’Imu e la Tares in una nuova imposta che sarà chiamata Taser (service tax) e la cui struttura sarà definita nella Legge di stabilità con una chiara ispirazione federale (vedi anche Imu lastrico solare).
Soddisfatti di quanto fatto il premier Letta, che ha ricordato come in un momento così difficile l’esecutivo si sia dimostrato coeso e come dopo l’ultimo Consiglio dei ministri non si ponga più il problema della sua scadenza. “A un governo che realizza il suo programma il problema della scadenza non si pone” – ha poi fatto eco il vice presidente del Consiglio, Angelino Alfano. Per Silvio Berlusconi, invece, Letta “ha rispettato le intese con il Pdl”. Dall’altra parte del ramo parlamentare, il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, ha parlato di una “soluzione equilibrata dal punto di vista sociale e delle emergenze”, sottolineando come l’intervento sull’Imu sia accompagnato anche dagli interventi su Cig e su esodati.
Il decreto approvato dal governo contiene una manovra di quasi 3 miliardi di euro sul bilancio 2013, ha poi concluso il ministro dell’economia, Fabrizio Saccomanni.