Il dipartimento delle finanze comunica le cifre in materia di Imu ed alla fine gli introiti derivanti dalla nuova imposta si attestano 23,7 miliardi di euro, di cui 9,9 miliardi di euro in acconto e 13,8 a saldo. Per quanto riguarda uno dei nodi più difficili da risolvere, L’imu sulla prima casa, alla fine il gettito è stato di circa 4 miliardi di euro per una cifra pro capite di 225 euro.
Alla fine dati superiori alle attese quindi, visto che il governo Monti all’atto dell’introduzione dell’imposta introdotta nel decreto Salva Italia, aveva previsto un gettito di 21,8 miliardi di euro. Secondo gli esponenti del governo l’introduzione dell’imu ha portato anche il nostro paese ad avere una tassazione media sugli immobili in linea con il resto d’Europa (in Italia si è passati dallo 0,6 % all’1,2 per cento in linea con la media europea pari all’1,1 %).
Per quanto riguarda l’imu sulla prima casa il gettito di 4 miliardi è grosso modo analogo con quanto percepito dall’erario quando era in vigore l’ici (3,3 miliardi di euro nel 2008). L’incasso non ha avuto impennate eccezionali anche in virtù del fatto che sono state aumentate le detrazioni previste per i proprietari (si è passati da 103 euro alle attuali 200 euro). Alla fine ogni proprietario di prima casa ha versato in media 225 euro, un dato che si impenna qualora il proprietario abbia la prima casa in una grande città (Torino, Milano, Firenze, Roma, ecc.).
Per quanto riguarda gli incassi per fabbricati diversi dalla prima casa una grossa fetta è imputabile a gettito derivante da immobili commerciali, come capannoni, opifici, ecc. (l’incasso totale in questo caso è stato pari a 6,3 miliardi di euro). Un altro miliardo di euro è stato reperito grazie al gettito delle aree fabbricabili, mentre sotto il miliardo si sono attestati gli incassi derivanti da terreni e fabbricati rurali. Alla fine i maggiori incassi si sono avuti dai tributi versati in relazione ad immobili commerciali.