Si sta parlando molto in questi giorni del rimborso Imu sulla prima casa, la “proposta shock” lanciata da Silvio Berlusconi e che ha sollevato non poche polemiche. Ma anche gli altri esponenti politici si sono soffermati più volte sulla tassa sugli immobili, che è diventata la protagonista di questa campagna elettorale..
Ricordiamo che fu proprio il Governo di Silvio Berlusconi a introdurre la tassa, che è poi entrata in vigore con il governo tecnico di Mario Monti, le polemiche sull’Imu stanno infiammando questa campagna elettorale.
Ma già prima di Berlsuconi, Giulio Tremonti e l’associazione Contribuenti.it chiedevano e promettevano il rimborso dell’Imu, e i 4 miliardi di euro che lo Stato si troverebbe a dover far rientrare potrebbero provenire – secondo quanto dichiarato da Berlusconi – dalla tassazione delle attività finanziarie degli italiani esportate in Svizzera, il cui accordo sembra prossimo alla conclusione e su cui si lavora da tempo.
Sul rimborso Imu, Mario Monti è contro Silvio Berlusconi, il quale ha dichiarato “se vogliamo è un voto di scambio ma anche un tentativo simpatico di corruzione: io ti compro il voto con dei soldi e i soldi sono dei cittadini” ma anche Pierluigi Bersani non le manda a dire e dichiara che, “la differenza tra me e Berlusconi è molto semplice: io dico mai più un condono”.
Quello che è certo, è che l’Imu è una tassa iniqua, addirittura da rivedere secondo la Commissione Europea, perchè non è stabilita considerando il reddito della famiglia e la situazione economica; questa imposta va a sbattere anche contro la nostra Costituzione, la quale parla di capacità contributiva dei cittadini per cui ognuno partecipa alla spesa pubblica in base alle proprie risorse. Cosa che non accade.
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