Anche l’India, come altri paesi da molto tempo a questa parte, ha capito che conviene percorrere la strada della trasparenza fiscale: si inserisce in questa nuova consapevolezza l’intesa che è stata sottoscritta dal paese asiatico con l’Ocse, un accordo della durata di tre anni che è volto a rendere ancora più incisivo questo scambio di informazioni finanziarie. I due firmatari sono Angel Gurria, segretario generale dell’organizzazione parigina, e Pranab Mukherjee, ministro delle Finanze del paese emergente, i quali si sono incontrati qualche giorno fa a Nuova Delhi. Il dialogo e la collaborazione dal punto di vista tributario sono i cardini su cui si regge l’accordo stesso, con l’India che si deve impegnare a una maggiore partecipazione in questo senso.
Inoltre, potrebbero essere coinvolte altre nazioni in via di sviluppo, in modo da rendere tutte queste attività il più possibile strategiche. Non si deve dimenticare che l’India è una delle componenti del cosiddetto gruppo Bric, insieme a Brasile, Russia e Cina, dunque si deve guardare ad essa in maniera importante per rendere meno intensi i flussi illeciti di denaro e i fenomeni di evasione fiscale. Come ha spiegato lo stesso Gurria, lo stato asiatico sta vivendo una fase di crescita economica davvero sensazionale, tanto che negli ultimi anni il sistema globale ne ha beneficiato enormemente: ma questo trend ha anche favorito delle politiche fiscali troppo simili a quelle dei paesi più industrializzati, pertanto vi sono state delle difficoltà nel cercare il più giusto adeguamento alle varie strutture presenti a livello internazionale.
Il suggerimento dell’Ocse è quello di creare un apposito forum in modo da condividere in maniera diffusa le esperienze e le competenze e per cercare di conseguire le migliori soluzioni per i problemi comuni. La tassazione delle multinazionali e delle principali compagnie statali è un altro obiettivo urgente, su cui le parti in causa hanno deciso di puntare con tutte le loro forze.
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