Dal 1° gennaio 2010 cambierà la disciplina sull’invalidità civile in modo che a tutti i cittadini sia assicurata trasparenza ed equità nel trattamento. Ma non solo. Saranno intensificati i controlli per stabilire chi ha veramente bisogno della pensione ed evitare quindi che invalidi fasulli percepiscano redditi che spetterebbero ad altri. Si cercherà in oigni modo di evitare qualsiasi forma di frode.
L’incremento costante sia del numero dei beneficiari, che dai circa 2,5 milioni del 2008 arriverà nel 2009 a sfiorare i 3 milioni – afferma il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua – sia della spesa, che crescerà dai circa 15 miliardi di euro pagati nel 2008 ai 16,2 miliardi di euro previsti per il 2009, ha suggerito all’Istituto di farsi promotore di una iniziativa nei confronti del governo, che è stata recepita con l’emanazione della nuova disciplina contenuta nell’art. 20 della legge 102 del 3 agosto 2009, il cosiddetto “decreto anticrisi”.
Aumenterà quindi la spesa ma grazie al piano di verifiche straordinarie delle invalidità civili già previsto per il 2009, sono stati scoperti tanti invalidi fasulli che hanno portato l’ente di previdenza civile a risparmiare ben 100 milioni di euro. A partire dal prossimo anno si prevede che con il nuovo sistema i risparmi di spesa saranno molto più elevati.
Degli italiani che percepiscono una pensione di invalidita’ civile quasi la meta’ si trova al Sud. Al Nord le pensioni erogate sono 2,91, al Centro 3,73 e al Sud 4,39 ogni 100 abitanti. La regione con il maggior numero di invalidi in rapporto alla popolazione residente e’ l’Umbria con ben 5,48 invalidi ogni 100.
I dati emergono dalla Relazione generale sulla situazione economica del Tesoro.
L’attuale procedura per il riconoscimento dell’invalidità civile prevede in media un tempo-attesa di 345 giorni: oggi chi deve chiedere il riconoscimento dell’invalidità civile è tenuto a formulare domanda all’Asl dove passerà una prima visita medica. L’Inps confermerà poi o meno il verbale, lo ritrasmetterà all’Asl che lo invia all’ente concessore (regione, provincia, comune, asl, prefettura e Inps) che a sua volta lo ritrasmette all’Inps che finalmente erogherà la prestazione. Dal 1° gennaio prossimo, invece, il cittadino potrà formulare la domanda direttamente all’Inps (su internet) e sarà l’ente stesso che svolgerà tutte le indagini in un arco di tempo che non dovrebbe superare i 120 giorni per la liquidazione della prestazione.