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Evasione contributiva: dati Inps primo trimestre 2010

 Nel primo trimestre di quest’anno l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps) ha recuperato dalla lotta all’evasione contributiva somme in rialzo del 19,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A comunicarlo è stato Antonio Mastrapasqua, presidente dell’Inps, il quale ha sottolineato come, nonostante l’exploit del 2009, i primi dati del 2010 dimostrino come la capacità di recupero dalle azioni di contrasto all’evasione contributiva sia ancora molto ampia. Nel dettaglio, gli incassi da lotta all’evasione si sono attestati nel primo quarto del 2010 a 1,3 miliardi di euro rispetto ai 1,1 miliardi di euro del primo trimestre del 2009; la crescita è stata del 41,8% per le somme recuperate attraverso i concessionari, e dell’8,2% per quel che riguarda i recuperi diretti. La bontà dei dati, come messo in risalto dal Presidente Mastrapasqua, si spiega con il fatto che già nel 2009 le somme recuperate dalle azioni anti-evasione contributiva erano cresciute del 66% rispetto al 2008.

Buono è anche il dato, al netto dei trasferimenti dello Stato, relativo alle riscossioni contributive, cresciute nel primo quarto 2010 del 2,2% rispetto alle stime formulate dall’Istituto; nel dettaglio, l’ammontare delle riscossioni è stato di 34,6 miliardi di euro migliorando il primo trimestre 2009 a conferma di come l’Inps, nonostante la congiuntura difficile a causa della crisi finanziaria ed economica, continui comunque a dimostrare efficienza nel recupero delle risorse; ma c’è anche da sottolineare la discreta capacità delle aziende a far fronte ai loro impegni di natura finanziaria nei confronti dell’Istituto nonostante lo scenario macroeconomico incerto.

L’Inps, inoltre, con una nota ha fatto il punto anche sulla cassa integrazione, ed in particolare sul cosiddetto “tiraggio“, ovverosia la differenza tra il numero di ore richieste e quelle che poi effettivamente vengono utilizzate. Ebbene, il “tiraggio” della cassa integrazione è in calo a conferma di come servano progressivamente per la cassa integrazione meno ore rispetto a quelle preventivate e stimate dall’impresa anche grazie al graduale miglioramento della situazione.