La pressione fiscale in Italia è aumentata in un solo anno (i dati si riferiscono al 2009) passando dal 42,9 al 43,2 (in rapporto fra pressione delle tasse e dei contributi e prodotto interno lordo) e secondo gli ultimi dati Istat hanno portato il Belpaese dal 7° al 5° posto nella classifica delle nazioni con le peggiori statistiche nei conti pubblici e della pressione fiscale. Pressione fiscale alle stelle e conti pubblici poco allineati per lo stato italiano, tuttavia, secondo Corrado Passera di Intesa Sanpaolo, c’è ancora lo spazio per ritoccare le tasse sulle rendite finanziarie, una sorta di Tobin tax (dal nome del premio Nobel per l’economia James Tobin, che la propose nel 1972, è una tassa che prevede di colpire, in maniera modica, tutte le transazioni sui mercati valutari per renderli più stabili) per rimediare agli eccessi della speculazione. Corrado Passera chiede però che il balzello sia minimo e quindi non crei disagi, non distorca il mercato e sia applicato a tutte le transazioni ed erga omnes.
Portare anche in Italia, come in Europa, al 20% la tassazione sulle rendite finanziarie – sottolinea il presidente nazionale di Confartigianato, Giorgio Guerrini, durante l’assemblea annuale di Confartigianato Imprese Piemonte -. Non si capisce perche’ la tassazione sia cosi’ alta per il lavoro e continui a restare bassa per le rendite finanziarie. So che la nostra posizione non e’ condivisa dalla Confindustria, tuttavia pensiamo sarebbe necessario rivedere la tassazione sulle rendite finanziarie per equipararla a quella europea.
Il presidente di Confartigianato per quanto riguarda le tasse sugli istituti di credito, é inve in accordo con gli industriali: Con una pressione fiscale come quella che c’e’ in Italia -ha concluso – non possiamo permetterci di aumentare le tasse neppure di un euro e anche un ulteriore tassa sulle banche sarebbe negativa perche’ si ripercuoterebbe sui clienti, cioe’ su famiglie e imprese.