L’Agenzia delle Entrate ha provveduto a pubblicare sul proprio sito web la seconda bozza relativa al modello Irap 2010: le modifiche più importanti, in questo caso, sono quelle che hanno riguardato i quadri IP, IC e IR. Ma esaminiamo questa bozza nel dettaglio: anzitutto, in relazione al quadro IP (società di persone) fa il suo debutto il rigo IP71, denominato “rendimento presunto del 3% degli aumenti di capitale”. Questo specifico rigo provvede a ospitare il bonus ricapitalizzazioni, vale a dire quella agevolazione fiscale che è stata prevista dal cosiddetto “decreto anticrisi”. Sostanzialmente, tale norme prevede l’esclusione dall’imposizione fiscale (Irap e Irpef) del 3% degli aumenti di capitale, per una somma che va fino a un totale di 500.000 euro: si tratta di un importante beneficio, il quale viene riconosciuto per il periodo d’imposta in cui l’aumento di capitale viene perfezionato e per i quattro successivi.
Passando a esaminare il quadro IC (società di capitali), bisogna dire che viene dato più spazio a due new entry, il rigo IC70 (“deduzione articolo 15 comma 4, Dl 185/08”) e il rigo IC71 (“rendimento presunto del 3% degli aumenti di capitale). Il primo rigo viene riservato a quelle società che tendono ad applicare i principi contabili internazionali (soggetti Ias), mentre per il secondo il riferimento normativo è quello già descritto per il bonus ricapitalizzazioni. Infine, vi sono novità anche per il quadro IR: è stata infatti eliminata nella sezione I, la colonna 3, vale a dire quella in cui andavano indicati le quote esenti le zone franche urbane.
Tale innovazione si è resa necessaria a seguito degli adeguamenti all’ultimo “decreto mille proroghe” (Decreto legge 194 del 2009), il quale ha espressamente abrogato l’esenzione Irap prevista nella Finanziaria del 2007 per le imprese più piccole che hanno dato il via a una nuova attività nel periodo compreso tra il 1° gennaio del 2008 e il 31 dicembre 2012 in queste zone franche urbane.