L’imposta regionale sulle attività produttive (Irap) è probabilmente una delle tasse meno gradite, anzi, tra le più odiate probabilmente da parte delle imprese; e se l’abolizione di tale imposta, anche per evitare ripercussioni sui conti pubblici, non appare nella sostanza possibile, quantomeno sarebbe necessario attuale una progressiva riduzione. Ogni anno, infatti, secondo quanto mette in evidenza la CGIA di Mestre, gli incassi da Irap per lo Stato ammontano ad oltre trenta miliardi di euro, di cui una larga fetta va a finanziare un settore indispensabile come quello della sanità. Pur tuttavia, Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA di Mestre, ritiene che si potrebbe alleggerire il carico fiscale da Irap delle imprese permettendo la deduzione degli interessi passivi dalla base imponibile dell’imposta. In questo modo, nelle casse delle aziende rimarrebbero 3,57 miliardi di euro, ed il Fisco, nonostante le attuali difficoltà congiunturali, potrebbe comunque sopportare il peso di tale mancato gettito.
Ma in che modo l’Associazione degli artigiani mestrina è arrivata a questa cifra? Ebbene, la CGIA di Mestre ha preso a riferimento i dati 2008 della Banca d’Italia riguardanti l’ammontare dei finanziamenti che le banche e le società finanziarie hanno erogato a favore delle imprese; la cifra corrisponde a ben 1.544,8 miliardi di euro a fronte di un ammontare degli interessi passivi pari a ben 91,56 miliardi di euro.
Ne consegue che, portando in deduzione dall’imponibile Irap gli interessi passivi le PMI italiane risparmierebbero poco più di un miliardo di euro, mentre le grandi imprese avrebbero in più nelle casse ben 2,55 miliardi di euro per un totale, come detto, di 3,57 miliardi di euro. La soluzione avanzata dalla CGIA di Mestre, come ha sottolineato il Segretario Bortolussi, permetterebbe da un lato alle piccole, medie e grandi imprese di ridurre lo “stress” legato alla crisi in atto, e dall’altro darebbe ossigeno al sistema imprenditoriale con conseguenti benefici per il sistema Paese e per la sua competitività in vista della ripresa dell’economia.
Ecco un’interessante opposizione all’idea di Giannazzi sull’imposta Irap…
http://www.loccidentale.it/articolo/l%27irap+%C3%A8+un%27imposta+iniqua+ma+la+soluzione+di+giavazzi+non+%C3%A8+praticabile.0079730
Non condivido in pieno, anche se molte idee non sono da buttare, almeno si concorda sul fatto che l’irap sia un’imposta da togliere, certamente però dev’essere reintegrata da qualche parte…quindi, dove prenderanno i soldi?…che ne pensate?