Dall’anno 2006 e fino all’anno 2008, nella Regione Basilicata, la fiscalità locale è aumentata in molti Comuni. A rilevarlo è uno studio della Cisl presentato oggi a Potenza; dal Rapporto, in particolare, è emerso come in quatto comuni lucani su dieci le addizionali Irpef siano aumentate, mentre nei restanti la pressione fiscale, sempre a livello di addizionali Irpef, è rimasta stabile. Uno dei casi emblematici è proprio rappresentato dalla città di Potenza, dove nel periodo l’addizionale sull’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) è aumentata del 60%, ma nella città Matera si è arrivati addirittura a +167%, con conseguenti ripercussioni sull’erosione dei redditi percepiti dalle famiglie a reddito fisso.
A conti fatti, quindi, nella Regione Basilicata i nuovi calcoli della base imponibile, unitamente allo sblocco delle addizionali, hanno fatto puntualmente scattare una raffica di aumenti della tassazione locale che, per quanto riguarda l’addizionale comunale, è aumentata da un minimo del 25% fino ad arrivare al 70%. Nino Falotico, segretario generale della Cisl Basilicata, ha sottolineato come questi aumenti individuino un prelievo fiscale non più sostenibile per i pensionati i lavoratori dipendenti, ovverosia per quelle categorie che pagano le tasse fino all’ultimo centesimo, in virtù del prelievo alla fonte, e che rappresentano il 90% del totale dei redditi dichiarati ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche.
Appare quindi necessario un cambio di rotta visto che, come sottolineato proprio dal segretario generale della Cisl Basilicata, alleggerendo la tassazione a carico dei pensionati e dei lavoratori dipendenti si possono rilanciare i consumi, mentre allo stesso modo alleggerendo la tassazione a carico delle imprese virtuose si possono rilanciare in Basilicata, e non solo, gli investimenti e l’occupazione. E visto che nel nostro Paese ci sono forti differenze territoriali, secondo il leader della Cisl per il Sud bisogna spingere sulla fiscalità di vantaggio al fine di attrarre gli investimenti ed evitare la fuga delle imprese dal Mezzogiorno.