Nel nostro Paese l’85% dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) complessiva viene pagata solamente da due categorie di contribuenti: i lavoratori dipendenti ed i pensionati. A dichiararlo nei giorni scorsi è stato Agostino Megale, segretario confederale della CGIL, il quale in particolare ha commentato le anticipazioni sui dati forniti dal dipartimento delle Finanze riguardo alle dichiarazioni dei redditi presentate dagli italiani lo scorso anno, ovverosia a valere sull’anno di imposta 2008. Secondo l’esponente del Sindacato i dati dipartimento delle Finanze danno l’illusione ottica di pensionati e di lavoratori dipendenti che sembrano guadagnare di più quando invece questi sono solamente quelli che pagano più tasse delineando un Paese diseguale che ha bisogno di una riforma fiscale urgente.
Per Agostino Megale, infatti, a pagare il prezzo della crisi sono sempre gli stessi, ovverosia i pensionatim i lavoratori dipendenti ed in generale gli onesti, ragion per cui la riforma fiscale deve essere fatta subito senza aspettare la nuova legislatura e spostando il prelievo fiscale dai redditi alle rendite finanziarie ed alle grandi ricchezze ripristinando equità anche combattendo l’evasione fiscale. E se gli italiani onesti continuano a pagare le tasse, nelle ultime settimane lo Stato ne sta incassando di più grazie al caro-benzina che sta contribuendo a mettere sotto pressione i redditi delle famiglie assieme a tutti gli altri rincari.
Sulla questione è intervenuto anche Raffaele Bonanni, Segretario Generale della Cisl, il quale ha da un lato apprezzato l’apertura del sottosegretario Saglia in merito alla riforma/liberalizzazione dei carburanti, ma dall’altro occorre agire subito agendo proprio sulla leva fiscale. In merito il leader del Sindacato ritiene che siano necessarie misure per bloccare il caro benzina agendo sull’Iva in modo da abbassarla quando il carburante sale, ma anche intervenendo sulla tasse fisse che gravano sulla benzina, ovverosia le accise, molte delle quali pesano sui carburanti da decenni.