Il contesto socio-economico in cui sono state attuate le più importanti novità sul versante del Fisco per quel che concerne lo Stato d’Israele è di tutto rispetto: l’economia cresce in maniera esponenziale, gli operatori danno fiducia agli investimenti su questo territorio e, inoltre, gli investimenti esteri vengono attratti con una certa facilità. La riforma tributaria più consistente risale a circa sette anni fa, quando sia le persone fisiche che quelle giuridiche videro cambiare alcuni aspetti relativi alla tassazione del reddito. Tutti i cittadini che risiedono in Israele subiscono una tassazione che va a colpire i redditi che sono stati posti in essere in qualsiasi luogo, ma occorre anche ricordare il credito d’imposta che vige sulle somme che sono state versate all’estero. Ci sono criteri specifici per la residenza? Si considera residente colui che ha nel territorio il centro principale dei suoi affari e interessi. Ciò che rileva maggiormente, comunque, sono le nuove aliquote tributarie che sono state fissare per il periodo d’imposta del 2010.
In questo senso, sono state create delle apposite classi di reddito, che vanno da quelle in cui si percepiscono fino a 57.240 nuovi sicli israeliani (la valuta nazionale del paese, la quale equivale a 11.700 euro), per cui si applica un’aliquota del 10%, mentre i redditi che oltrepassano il limite dei 472.081 nuovi sicli (97.000 euro) prevedono un’aliquota del 45%. Che cosa c’è da dire invece in riferimento alle detrazioni e alle deduzioni?
Anzitutto, occorre precisare che la deducibilità riguarda i premi in materia di assicurazioni sulla vita, le somme che vengono corrisposte ai fondi pensione, ma anche i contributi della previdenza sociale; le detrazioni, al contrario, prevedono un sistema cosiddetto “a punti”, vale a dire un metodo in base al quale per ogni punto c’è una detrazione di 2.268 nuovi sicli ogni anno, un’operazione che comunque tiene conto dell’andamento dell’inflazione. Le principali categorie di contribuenti sottoposti a detrazione, sono i soggetti residenti, i figli a carico e le donne che svolgono un’attività lavorativa.