I cinesi stanno sommergendo la nostra economia, é facile accorgersene. Qualsiasi cosa noi compriamo riporta la scritta “Made in China” e se talvolta invece leggiamo “Made in P.R.C.” non fraintendiamo, significa Popular Republic Chinese. I loro prodotti costano pochissimo rispetto a quelli Made in Italy e mentre la qualità meriterebbe un capitolo a parte, sono in molti a preferire risparmio e convenienza, soprattutto in questo periodo di turbolenze finanziarie. L’Associazione Contribuenti Italiani ha aumentato la dose con i dati di una indagine sugli imprenditori e commercianti cinesi che… non pagano le tasse.
La ricerca vede l’Italia al primo posto in Europa per l’evasione fiscale della comunità cinese, il presidente dell’Associazione, Vittorio Carlomagno, propone addirittura:
Non dovremmo rinnovare il permesso di soggiorno a tutti gli immigrati che non risultano in regola con il pagamento di imposte e contributi. Analizzando i dati emerge che nei distretti dove la comunità cinese è maggiormente presente, è stato rilevato un indice di evasione fino al 98%. Bisogna subito rafforzare i poteri di verifica e controllo fiscali conferendo poteri di Polizia tributaria ai Vigili urbani ed ai Carabinieri. Da sola la Guardia di Finanza, che da tempo opera con successo sul fronte dell’evasione fiscale, non può fronteggiare un’evasione così diffusa.
Ma non sono i soli cinesi a essere ossessionati dalle tasse. La stessa associazione in un’altra nota sottolinea:
Italiani sempre più ossessionati dalle tasse e sognano la riforma del fisco. Anche durante la settimana di ferragosto i contribuenti non hanno smesso di pensare alle tasse anche a seguito della Manovra di ferragosto. Nella sola settimana di ferragosto (10-17 agosto), sono stati ben 39.567 i cittadini che hanno contattato “Lo Sportello del Contribuente” richiedendo l’assistenza dei funzionari. Tra i contribuenti più ossessionati dal fisco figurano in testa in testa quelli residenti in Campania, con 4.915 richieste, secondo e terzo posto spettano rispettivamente a quelli dell’Emilia Romagna con 4.416, e del Lazio con 4.189. A seguire quelli della Sicilia con 3.643 richieste, Lombardia con 2.869, Toscana con 2.634, Veneto con 2.598, Piemonte con 2.465, Liguria con 1.564 e Trentino Alto Adige con 1.512. Chiudono la classifica la Valle d’Aosta con 1.025 richieste, l’Abruzzo con 1.011 ed il Molise con 963.
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