Gli italiani all’estero trarranno vantaggio delle esenzioni sull’Imu 2015 oppure queste valgono solo per i pensionati e a determinate condizioni?
La scadenza del 16 dicembre si avvicina e arrivano chiarimenti circa i benefici per comprendere chi deve pagare l’Imu e quali sono le aliquote 2015. A tal proposito è bene rammentare che cosa prevede l’articolo 9-bis del decreto legge 47/2014 in tema di esenzioni Imu 2015 per gli italiani residenti all’estero.
Il principio fondamentale è che l’esenzione Imu sugli immobili dei cittadini italiani residenti all’estero può essere fatta valere solo dai pensionati e che può essere considerata abitazione principale in Italia una sola unità immobiliare dei cittadini iscritti all’AIRE e già pensionati nei rispettivi Paesi di residenza.
L’abitazione principale può essere di proprietà ma anche concessa in usufrutto ma non deve risultare locata o concessa in comodato. Resta salva l’applicazione delle altre imposte comunali, Tasi e Tari in primis, che saranno però calcolate in misura ridotta di due terzi.
Ai Comuni dunque è stata sottratta discrezionalità nel considerare abitazione principale gli immobili posseduti dagli italiani residenti all’estero. A non pagare il saldo Imu 2015 il prossimo 16 dicembre saranno dunque solamente i pensionati residenti all’estero e regolarmente iscritti all’anagrafe Aire. Questi ultimi saranno comunque tenuti al pagamento della Tasi ma in misura ridotta di due terzi. I residenti all’estero che possiedono più immobili in Italia, hanno la facoltà di scegliere per quale beneficiare dell’esenzione Imu essendo ovviamente l’agevolazione limitata ad un solo immobile (con annesse pertinenze), ovvero a quello adibito ad abitazione principale.
Cosa succederà nel prossimo anno? Si applicheranno le novità introdotte dalla Legge di Stabilità? Se è fuori dubbio la validità dell’esenzione Imu per i pensionati residenti all’estero, resta da capire invece se a questi ultimi si applicheranno anche le regole per l’abolizione della Tasi sulle abitazioni principali. La risposta sembra essere affermativa posto che la Legge di Stabilità ancora il presupposto applicativo della Tasi a quello dell’Imu.