Il Governo lo aveva anticipato, anche se noi speravamo che strada facendo avrebbe cambiato idea. Dopo un periodo in cui si è diffusa l’opinione che non sarebbe stato riproposto, ecco invece che con lo spending review di ieri si torna a parlare dell’aumento dell’IVA e questa volta potrebbe essere certo. Anche se le condizioni economiche e finanziarie dell’Italia (come di tutti gli altri Paesi) sono assolutamente imprevedibili, il Governo ha già praticamente deciso che nel 2013 verrà aumentata l’IVA al 21,5%.
Suona vagamente come una presa in giro per gli Italiani; ci si aspettava infatti da un Paese che ha dichiarato che “non servono aiuti internazionali” una manovra ben diversa, sopratutto in vista di una teorica ripresa dell’economia più volte annunciata. Se consideriamo poi che la raccolta fiscale dell’evasione fiscale sta procedendo piuttosto bene, non si spiega come mai si è scelto di programmare un aumento dell’IVA, contrastando tutte le previsioni positive fatte fin’ora.
Dal 1° Luglio 2013, secondo i programmi l’IVA sarà rincarata dello 0,5% battendo un nuovo record assoluto tra i Paesi industrializzati. Dalla bozza originale della spending review inoltre salta anche il blocco delle tariffe mentre per gli statali, oggetto centrale del documento, arriva la “pagella”; con questa i dipendenti verranno valutati secondo certi criteri per rivalutare la posizione degli statali che nel tempo ha perso sempre più credibilità (tra assenteismo e furbetti vari).
Visto che comunque il Governo rivede spesso i piani di lungo termine (perchè le previsioni non coincidono mai con la realtà) la speranza di non vedere un nuovo aumento dell’IVA resta ed è possibile che se veramente si innescherà una ripresa nell’Eurozona assisteremo ad una revisione drastica dei tagli e delle misure prese per il 2013-2014.