La legge di stabilità, la ormai famosa legge n. 228 del 2012 composta da 560 articoli, ha modificato l’Ivie, la tassazione per gli immobili all’estero, che deve essere pagata da quelle persone fisiche residenti nel territorio dello Stato. Tares, Ivie e Tobin Tax sono le nuove tasse del 2013, e più nel dettaglio, l’Ivie deve essere versata da coloro che hanno il domicilio nel territorio del Paese o che per la maggior parte del periodo di imposta sono iscritte nelle anagrafi della popolazione residente ed infine anche da quei cittadini italiani non più iscritti nelle anagrafi e trasferiti in Stati diversi da quelli individuati da un apposito decreto del Ministero
L’Ivie rappresenta un’imposta patrimoniale sugli immobili situati all’estero corrispondente all’IMU prevista per gli immobili detenuti in Italia. La normativa è stata modificata dall’art. 8, comma 16, lett. e), f) e g) del D.L. 16/2012 convertito in legge 44/2012.
Basta anche uno solo di questi due criteri affinché la persona fisica sia soggetto alla tassa. Non si salvano nemmeno coloro che si sono trasferiti in Stati o territori che hanno un regime fiscale privilegiato. L’Ivie ha come base imponibile degli immobili costituito dal costo che risulta dall’atto di acquisto, ed è pari al 7,6 per mille del valore della casa come risulta dall’atto d’acquisto o dal contratto e grazie a questa tassa il governo incasserà circa 98 milioni di euro all’anno.
Il versamento dell’imposta sul valore dei beni all’estero deve seguire quello Irpef, allacciandosi a modalità e regolamentazione propria della tassa sul reddito; la circolare n. 28/E del 02/07/2012 ha poi disposto che tale l’imposta ricada sui residenti in Italia con titolarità dei diritti reali su edifici all’estero, estromettendo la nuda proprietà.
Ebbene, la legge di stabilità 2013, ha ridotto l’importo della tassa per le persone fisiche residenti in Italia e usufruiranno dell’aliquota ridotta dello 0,4 per cento per l’abitazione principale e le relative pertinenze possedute all’estero.