Iper lavoro per l’esecutivo che, nonostante i buoni intenti, potrebbe non farcela a portare in porto tutti i provvedimenti annunciati o invocati. A parte la legge sulla stabilità e quello sull’Ilva, gli altri decreti sono ancora lontani dall’essere definiti.
Tempi molto lunghi per la delega fiscale, un provvedimento che era stato indicato come prioritario dall’Esecutivo. La delega fiscale, sollecitata anche dal fondo monetario, difficilmente diverrà legge visto che appena approdata al Senato è stata oggetto di numerose proposte di modifiche. Di conseguenza sarà molto difficile effettuare il previsto riordino delle rendite catastali o introdurre una riduzione di aliquota del reddito d’impresa.
Quasi sicuramente lo stop riguarderà anche altri provvedimenti: il decreto Fazio – Balduzzi con novità in materia di sperimentazione clinica e sulla riforma degli ordini professionali, il ddl sul biotestamento, il decreto sull’inserimento in Costituzione del pareggio in bilancio (anche se alcune fonti del Pd sostegno che il provvedimento potrebbe essere varato prima della fine dell’anno).
Come provvedimento quasi sicuramente in cantiere resta quindi solamente il decreto Stabilità, il quale è comunque oggetto di possibili modifiche visto che sono stati presentati circa 1500 emendamenti. Tuttavia tutti li esponenti di Governo e i parlamentari concordano nell’effettuare uno sfoltimento degli emendamenti e fare in modo che la legge sia approvata entro Natale, evitando la gestione di bilancio provvisoria. Possibili problemi potrebbero esserci anche per il decreto Sviluppo la cui discussione è in programma nei prossimi giorni. Il decreto dovrebbe essere varato entro il prossimo 18 dicembre e la non conversione potrebbe portare alla cassazione delle agevolazioni introdotte per le imprese innovative e per alcune iniziative previste per le imprese che rispettano alcuni parametri ambientali.
All’interno della legge stabilità sarà inserito anche il decreto inerente l’Ilva ed il cosiddetto decreto mille proroghe. Quest’ultimo riporterà la cosiddetta norma salva precari per i dipendenti della Pubblica amministrazione, il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali, la mutazione dell’Imu in imposta totalmente municipale, norme su cartelle pazze, tobin tax e per i Comuni terremotati.