Home » IRAP » Lazio: più tasse per imprese e cittadini

Lazio: più tasse per imprese e cittadini

 Roma é la capitale non solo d’Italia, ma anche delle tasse. La regione lazio infatti registra un vero e proprio record: in media i contribuenti romani verseranno soltanto di Irpef regionale 437 euro (l’anno scorso si erano fermati a 360) mentre l’Irap media salirà di ben 350 euro. Infine, con l’approvazione da parte del Consiglio Comunale dell’aumento della tariffa sui rifiuti, i cittadini saranno costretti a farsi carico di un ulteriore balzello.

L’aumento delle tasse? Chiedetelo alla giunta precedente – tuona la presidente della Regione Renata Polverini -, del resto la comunicazione dell’Agenzia delle Entrate è molto chiara, parla del periodo 2007-2009, io mi occupavo di altro. Ci ho provato in tutti i modi ad evitare gli aumenti, presentando la riorganizzazione della rete, su cui stiamo collaborando con i ministri dell’Economia e della Salute. Ma questo è l’ultimo regalo che la giunta precedente ha fatto ai cittadini del Lazio.

E non finisce qui: più Irap, più Irpef e più pedaggi, sottolinea il consigliere regionale del Pd, Giuseppe Parroncini, in questi giorni a Fiano Romano al presidio organizzato dal Pd al casello autostradale, dove sono già in vigore gli aumenti e dove sono stati informati gli automobilisti sulla situazione.

E dalle auto si ritorna alla sanità:

Nonostante il piano di rientro della Polverini, che nella Tuscia elimina gli ospedali di Montefiascone e Ronciglione – conclude Parroncini – Irpef e Irap nel Lazio aumenteranno lo stesso. Grazie a Tremonti poi la Regione sarà costretta a tagliare 500 milioni, su un totale di 4 miliardi, dalla spesa corrente, da dividere cioè in ogni settore ad accezione della sanità. Perché su quella altri 500 milioni saranno costretti a pagarli i cittadini con l’aumento di Irap e Irpef. Ora si aggiunge la tassa sulle autostrade, che vede il Lazio più colpito di tutti, con 9 caselli su 26. Chi ci rimette tra sanità e balzelli? Le imprese di autotrasporto, i pendolari costretti a usare l’auto, le famiglie.