Nel 2012 sono state introdotte numerose nuove imposte, per lo più di orientate a colpire i patrimoni mobiliari e immobiliari (imu, ma anche imposta di bollo, imposta per possesso di attività estere, imposta di bollo, ecc.).
Del resto anche i Governi precedenti avevano deciso di puntare sempre su conti correnti e altre rendite. In particolare l’esecutivo Berlusconi aveva già deciso di inasprire l’imposta di bollo per le comunicazioni relative al deposito titoli, oltre che prevedere la revisione delle aliquote delle rendite finanziarie. Pertanto a seguito di queste modifiche si è unificata lì aliquota di prelievo per tutti i redditi di natura finanziaria, ad eccezione dei titoli di Stato ( e strumenti ad essi equiparati, come i buoni postali). La riforma delle aliquote sebbene per alcuni prodotti ha generato risparmi (l’aliquota e scesa dal 27 % al 20 % sugli interessi derivanti da deposito in conto corrente, conti deposito, libretti di risparmio, obbligazioni a meno di 18 mesi) per la maggior parte dei prodotti finanziari l’aliquota è cresciuta dal 12,5 % al 20 %.
L’imposta di bollo è stata invece introdotta dall’esecutivo Monti con il Dl Salva Italia. Le nuove disposizioni hanno introdotto per il 2012 una imposta di bollo per il 2012 pari allo 0,1 % (con un minimo di 34,2 euro ed un massimo di 1.200 euro) di quanto posseduto, e per il 2013 una imposta di bollo pari a 0,15 % (con minimo di 34,2 euro e senza massimo). L’imposta andrà a colpire tutti gli strumenti finanziari e non solo quelli detenuti attraverso un conto titoli.
Viste le nuove disposizioni introdotte quindi solo conti correnti e libretti di risparmio sono assoggettate ad un imposta fissa di 34,2 euro non proporzionale. E le novità non dovrebbero finire qui, visto che la legge di stabilità in discussione in Parlamento molto probabilmente introdurrà altre imposte: la tobin tax, l’iva sulle gestioni patrimoniali e sui servizi di consulenza finanziaria