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L’ILVA REPLICA AI SINDACATI: L’IMPIANTO DI ASPIRAZIONE E’ SEMPRE FUNZIONANTE

 ILVA e sindacati, chi ha ragione? L’ennesimo round, uno dei tanti a coinvolgere in questi giorni l’importante polo siderurgico, sembra segnare un punto a favore dell’azienda.

Lo stabilimento di Taranto, il più grande d’Europa nella produzione dell’acciaio, era stato infatti messo recentemente alla berlina da un duro j’accuse dei sindacati, che in un comunicato congiunto avevano denunciato le pessime condizioni nel reparto Acciaieria 1, paventando possibili rischi per la salute.
Nel mirino dei sindacati la presunta mancanza di un impianto di aspirazione nonostante “la fuoriuscita di fumi rossi all’interno del capannone”. La replica però non si è fatta attendere: l’impianto di aspirazione c’è e i parametri di sicurezza sono rispettati.

Facciamo un passo indietro. Le Rsu di Fim, Fiom e Uilm avevano scritto un documento congiunto, rivolgendosi al direttore dello stabilimento Ilva, al direttore di area e ai capo area. Queste le parole: “Nonostante siamo intervenuti più volte con i preposti di GRF e Acciaieria 1, ancora oggi ci troviamo di fronte ad un’attività che i tagliatori del Grf stanno svolgendo in Acciaieria 1 in mancanza di qualsiasi sicurezza e in assenza dell’impianto di aspirazione con la totale fuoriuscita di fumi rossi all’interno del capannone stesso. Tutto questo accade con il consenso continuo dei preposti che si disinteressano delle conseguenze”.

La replica dell’azienda non si è fatta attendere. Secondo i vertici di ILVA, infatti: Nel reparto bilico 8 dell’Acciaieria 1, dove viene svolta l’attività del taglio di acciaio eccezionale, è presente una cappa di aspirazione sempre funzionante. Non è vero, dunque, che il personale in servizio presso quest’area opera in mancanza di qualsiasi sicurezza”.

Accuse totalmente infondate, quindi, anche perché in generale, sempre secondo l’azienda: “Per quanto riguarda i preposti, gli interventi vengono svolti nel rispetto delle relative procedure di stabilimento in termini di ambiente e sicurezza”. Procedure cui l’azienda cerca il più possibile di attenersi scrupolosamente, pur sapendo che ci sono ancora tanti aspetti da migliorare. Non sarebbe però questo il caso, essendo stato smentito su tutta la linea l’allarme lanciato dai sindacati.