Le visite internazionali in terra d’Irlanda devono aver suggerito alla nazione europea dei nuovi provvedimenti in questo ambito: non si spiega altrimenti il rilancio in grande stile annunciato dal governo di Dublino per quel che concerne il settore turistico, all’indomani degli incontri di prestigio con la regina Elisabetta II e il presidente americano Barack Obama. Il sostegno al comparto verrà associato idealmente a delle precise misure di stampo fiscale. Di cosa si tratta esattamente? Le iniziative in questione sono volte a sostenere i lavoratori e i dipendenti e prevedono dei passaggi chiari e ben scanditi; anzitutto, si comincerà con la cancellazione in via definitiva di un’imposta, la cosiddetta Air Travel Tax.
Il nome mette in luce l’intento di tale tassa, progettata proprio per attuare una imposizione tributaria sui voli aerei: i dieci euro di questo tributo potrebbero scomparire a breve, ma per il momento l’Irlanda stessa si è limitata soltanto all’annuncio, senza precisare una data definitiva. Ma non si tratta soltanto di questo. In effetti, gli interventi mirati riguarderanno anche l’Imposta sul Valore Aggiunto: quest’ultima dovrebbe essere tagliata dall’attuale aliquota al 13,5% fino a un più accettabile 9%. In questo modo, si spera di ottenere un calo importante in relazione alle tariffe adottate dalle catene alberghiere e dai ristoranti, senza tralasciare però le strutture museali e le altre attrazioni turistiche.
Infine, ci si è posti l’obiettivo di realizzare un programma ambizioso, vale a dire l’accantonamento definitivo del visto d’ingresso per il Regno Unito per quei visitatori che ne sono già in possesso (al momento occorre un rinnovo continuo ad ogni visita). Non è un caso, tra l’altro, che queste misure vengano implementate a ridosso delle Olimpiadi londinesi del 2012, visto che la Gran Bretagna sarà interessata da un intenso flusso di turisti; le proposte sembrano appetibili, ma sarà davvero capace l’Irlanda, paese tra i più indebitati d’Europa, di attuare tutti questi programmi?