Non ci sarebbe nulla di nuovo: le tasse per gli studenti rappresentano alle volte un salasso per le famiglie e non sono poche le manifestazioni con lo scopo di richiedere agevolazioni e riduzioni. Ma a Londra gli studenti non ce la fanno più: hanno protestato contro l’aumento delle tasse universitarie e hanno bruciato a Londra cartelloni pubblicitari e infranto le vetrine della sede del Partito conservatore al governo, scontrandosi con la polizia. Purtroppo quindi uno scontro che é degenerato nella violenza, i dimostranti, con il volto coperto da sciarpe, hanno preso a calci le porte di vetro dell’edificio a poca distanza dal Parlamento. Alcuni di loro hanno occupato l’ingresso al piano terra, mentre altri sono saliti addirittura sopra il tetto.
Inizialmente la marcia era pacifica, migliaia di studenti e ricercatori che dimostravano contro il piano del governo di coalizione conservatore-liberaldemocratico di triplicare le tasse universitarie in Inghilterra. They say cut back, we say fight back (loro dicono tagliare, noi diciamo lottare), inneggiava lo slogan, ma passati davanti al Parlamento, é iniziato l’assedio. Il governo di coalizione ha infatti in programma di tagliare i contributi statali per l’università di 2,9 miliardi di sterline (3,4 miliardi di euro) all’anno, a causa del deficit di bilancio che é salito fin quasi all’11% del Pil dopo la crisi finanziaria globale.
Ho visto immagini di violenza inaccettabile – ha sottolineato il primo ministro britannico David Cameron, che ha visto le immagini televisive della violenza al suo arrivo al vertice del G20 dei leader mondiali in Corea del Sud -. Questo comportamento non deve restare impunito. Gli agenti avrebbero dovuto prevedere il livello di violenza a cui si è arrivati, in occasione dell’occupazione dell’edificio dove si trova la sede del Partito Conservatore. Ho visto immagini di persone che hanno ceduto alla violenza e alla distruzione e alla distruzione di proprietà e questo è completamente inaccettabile.