Monti ha deciso di portare l’Italia fuori dalla crisi, o almeno, da quella crisi economica che sta mettendo in discussione la presenza del nostro Paese nell’area euro. Grazie a una “squadra snella e forte”, quella composta da una serie di ministri tecnici, avrà l’arduo compito di portare il bilancio italiano in pareggio entro il 2013. Meno di una settimana fa è iniziata alla Camera la discussione sulla riforma dell’articolo 81 affinchè venga introdotto il principio del pareggio di bilancio in Costituzione.
Questo è un governo tecnico – ha voluto sottolineare il premier – ma per i rapporti con il Parlamento ho offerto alle forze politiche di scegliere esse stesse due sottosegretari tra le personalità con un’esperienza parlamentare nel passato o un’alta valenza tecnica. Una forza politica ha optato per la prima, un’altra per la seconda. Rispetto la scelta da essi compiuta e sono sicuro che gli optanti si rispetteranno. La stampa deve criticarci quando occorre – ha detto in merito all’attenzione mediatica sul nuovo governo -. Anche la stampa che ci osserva e che quando occorre giustamente ci critica (e che mi auguro continui a farlo) ha capito come è il rapporto tra la politica e il governo: un rapporto costruttivo. In questi giorni mi avete visto poco in momenti di dialogo con voi. Non mi scuso perché questo è derivato da una condizione di stretta necessità. Ma presto avremo un dialogo più frequente e intenso.
In effetti il governo Monti é l’esecutivo con la fiducia più importante ella storia della repubblica italiana (556 voti su 630): ieri, 29 novembre a Montecitorio ha affronta le prime votazioni d’Aula, nel quale é stata esaminata la riforma dell’articolo 81 della Costituzione, che prevede l’inserimento della “regola aurea” del pareggio di bilancio. Il nuovo testo é composto da cinque articoli, rispetto ai quali sono stati presentati una trentina di emendamenti che potrebbero però ridursi una volta giunti al testo definitivo.
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