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Manovra: troppa incertezza dalla stretta fiscale?

 “Troppo il peso dato all’evasione fiscale” é il commento dell’Ue sulla manovra fiscale che dal mese scorso é al centro di studi, discussioni e polemiche. Dall’Unione Europea arrivano per il governo segnali di allarme rispetto alle modifiche annunciate al provvedimento di correzione dei conti, i vertici esprimono preoccupazione nel vedere un eccessivo affidamento alle misure sulla lotta contro l’evasione fiscale. La stretta sugli evasori, in pratica, non garantirebbe la stessa certezza di entrate che forniva il cosiddetto contributo di solidarietà e che non è stato concretizzato, o la misura sulle pensioni (eliminati e che dovrebbero essere compensati dalla lotta all’evasione). Tremonti ha sottolineato che nella manovra non ci sarà alcuna misura di condono o scudo fiscale perché si tratterebbe di interventi “una tantum”.

Non procederemo a nessuna misura di condono – ha sottolineato il ministro dell’economia, parlando ieri alla Commissione Bilancio del Senato, secondo quanto riferisce il resoconto sommario della seduta -, poiché si tratterebbe di un intervento una tantum che genera introiti di cassa, ma che non modifica l’assetto della finanza pubblica. Nella manovra economica non c’è un eccessivo squilibrio della componente fiscale rispetto ai tagli alla spesa: credo che non possano essere condivisi i rilievi formulati nei confronti della manovra circa un eccessivo squilibrio della componente fiscale rispetto alla decurtazione della spesa. La proporzione inizialmente prevista viene infatti mantenuta e confermata – ha concluso-, ove si consideri che il contributo di solidarietà viene sostituito da misure prettamente fiscali, quantunque nella loro gestione vengano inclusi i governi locali.

Il ministro ha spiegato che, grazie a un emendamento, l’introito che arriverà ai Comuni dalla loro partecipazione all’attività di lotta all’evasione fiscale concretizzata attraverso l’accertamento tributario, non sarà calcolato ai fini del patto di stabilità. Come incentivo sarà prevista la destinazione della totalità delle somme recuperate al bilancio dei Comuni, rimanendo tali introiti indipendenti del calcolo del patto di stabilità interno per gli enti locali.

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