Il Governo italiano corre in soccorso dei residenti dei comuni della provincia di Messina danneggiati dalla recente alluvione di ottobre: per tali contribuenti, infatti, il Consiglio dei Ministri ha previsto il blocco dei versamenti e degli adempimenti tributari in scadenza dallo scorso 2 novembre fino al prossimo 31 maggio 2010. L’ordinanza in questione ha dunque portato un ampliamento dei termini di sospensione degli obblighi verso il fisco, visto che in precedenza erano stati fissati al 1° novembre. In che cosa si traduce questo blocco dei pagamenti? In sostanza, tutte le somme che sono già state versate non verranno rimborsate, mentre i versamenti ripartiranno a partire da giugno 2010 e potranno essere effettuati in 24 rate mensili di uguale importo, senza l’aggiunta di alcuna sanzione e interesse. Per i dettagli più precisi riguardo questo provvedimento bisognerà comunque attendere una circolare da parte del direttore dell’Agenzia delle Entrate. Sono importanti novità, ma bisogna anche sottolineare che non si riferiscono ai sostituti d’imposta, i quali dovranno invece seguire il calendario consueto.
Lo stop ai pagamenti è invece valido per i contributi previdenziali e assistenziali e per i premi assicurativi obbligatori; in questi casi, però, è il 30 giugno l’ultima data utile per la sospensione, in modo che nel mese successivo possano ripartire gli adempimenti, da effettuare in 48 rate mensili. L’ordinanza, inoltre, parla anche dei termini di prescrizione, di decadenza e quelli processuali. I contribuenti interessati da queste disposizioni sono coloro che, alla data del 1° ottobre 2009, avevano il domicilio fiscale nei comuni messinesi colpiti dal tragico evento dell’alluvione (solo per citarne alcuni, Itala, Scaletta Zanclea e le frazioni di Giampilieri e Giampilieri Marina).
Il taglio del provvedimento è senza dubbio di tipo fiscale, ma l’ordinanza in questione contiene anche degli strumenti da utilizzare per far fronte in modo globale alla situazione di crisi del messinese; in particolare, si fa riferimento ai contributi per il rilancio delle attività produttive e per la ricostruzione degli immobili.
Speriamo che il governo mantenga le promesse