La ludodipendenza é la dipendenza dal gioco d’azzardo, è una delle prime forme di “dipendenza senza droga” studiate da psicologia e psichiatria, ma anche dei mezzi di comunicazione di massa, ma anche spesso soggetto di sceneggiature di film e teatro, patologia le cui conseguenze sull’equilibrio del soggetto affetto e della sua famiglia, possono essere anche gravi. Questo ha portato tante persone a rovinarsi e a perdere tutto, dai soldi alla famiglia. Per uscire da questo tunnell é necessario il supporto medico, della famiglia e dei propri cari. A volte può servire anche una tassa. Forse.
Almeno questa é l’idea dell’assessore di Milano: in vista della prossima apertura del primo casinò elettronico all’ombra della madonnina, l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna propone di disincentivare il vizio dei malati delle macchinette di vecchia e nuova generazione con una sorta di tassa.
Non mi piace l’idea di spingere i milanesi a sperperare il loro denaro per far fare cassa alla Sisal e allo Stato – ha detto l’assessore -, a Milano sono oltre 15.000 i giocatori patologici. In pratica 1,2 milanesi su 100 sono malati di carte e scommesse, mentre il 63,1% della popolazione cittadina si è lasciato tentare almeno una volta in un anno; il guaio è che chi si lascia tentare sono soprattutto i minorenni. Popolazione, questa, che contribuisce a far registrare sul territorio regionale il record nazionale delle puntate: oltre 12 miliardi di euro all’anno, inghiottiti, di monetina in monetina, dalle slot machin.
L’assessore sta quindi pensando a una tassa “di virtù” (così definita da Landi), allo scopo di disincentivare l’uso delle slot machine.
Sto studiando un’imposta che serva a fornire aiuto e sostegno psicologico a chi ha dilapidato lo stipendio tentando compulsivamente la fortuna. Perché è bene ricordare che il gioco non fa male solo al portafogli ma anche alla salute. Lo sanno bene i medici del Fatebenefratelli che ai giocatori patologici diagnosticano una serie di disturbi quali ansia, cefalea, ipertensione arteriosa, crisi depressive, insonnia, disturbi gastrointestinali e cardiaci.