Da qualche settimana è attivo un canale di dialogo tra l’Amministrazione finanziaria ed il terzo settore in merito all’inoltro in via esclusivamente telematica del “Modello Eas“, la dichiarazione con i dati rilevanti ai fini fiscali che deve essere inviata al fine di potersi avvalere delle agevolazioni previste per il mondo dell’associazionismo. Ebbene, nella giornata di ieri l’Agenzia delle Entrate ha reso noto che è ufficialmente scattata, come già ampiamente preannunciato nei giorni scorsi, la proroga per l’inoltro del modello, che potrà così ora essere inviato entro il termine ultimo del 15 dicembre 2009; inoltre, nell’ambito dei tavoli tecnici aperti con il terzo settore, è stato altresì raggiunto un accordo per la compilazione semplificata dei dati, dei quadri e dei righi in funzione del tipo di associazione che, per via telematica, dovrà inviare il “Modello Eas“.
In più, proprio ai fini della compilazione corretta del modello, l’Agenzia delle Entrate ha garantito di potenziare gli Uffici dell’Amministrazione finanziaria sul territorio al fine di fornire assistenza alle associazioni che la richiederanno. Lo slittamento al 15 dicembre 2009 dei termini relativi alla presentazione del “Modello Eas” è ampio se si considera che il termine originario era quello del prossimo 30 ottobre 2009.
Nell’ambito degli impegni presi, inoltre, come accennato, alcuni enti che risultano essere conosciuti dalla Pubblica Amministrazione, o che risultano già essere iscritti in appositi registri, potranno avvalersi, anche in linea con i dettami previsti dallo Statuto dei diritti del Contribuente, della presentazione di un “Modello Eas” in forma ridotta.
A questo punto, l’Agenzia delle Entrate predisporrà e pubblicherà un documento di prassi che andrà ulteriormente a chiarire le modalità di presentazione del modello, e che includerà tutte le novità emerse e gli impegni presi; l’Amministrazione finanziaria, a tal fine, fa sin da ora presente che nel documento di prassi sarà specificato che le Onlus sono e restano escluse dagli obblighi e dall’onere della comunicazione.
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