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Montenegro, una nuova meta turistica dal Fisco vantaggioso

 La lista delle mete più ambite a livello turistico per motivi che non sono strettamente legati alle sole vacanze si arricchisce della presenza del Montenegro: la giovane repubblica balcanica, riconosciuta indipendente appena quattro anni fa, ha inaugurato proprio in questi giorni, infatti, il primo edificio di quello che in futuro dovrebbe diventare Porto Montenegro, un investimento finanziario e immobiliare da ben 200 milioni di euro. Di cosa si tratta esattamente? L’obiettivo principale, così come è stato annunciato da Milo Djukanovic, premier del piccolo Stato, è quello di dar vita a una nuova Montecarlo, anche e soprattutto al fine di conquistare un meritato ingresso nell’Unione Europea. Tra l’altro, non bisogna dimenticare che è stata promossa la cittadinanza montenegrina a chiunque voglia investire nel paese della ex Jugoslavia una somma minima di 500.000 euro.


È soprattutto la situazione economica e tributaria che colpiscono di questa nazione, dunque vale la pena un approfondimento. Il Montenegro, pur non facendo parte dell’Eurozona, adotta già da qualche tempo, dopo un breve “interregno” del marco tedesco, l’euro come valuta ufficiale, dimostrando quindi una certa maturità: questa stabilità economica consente di sviluppare enormemente gli investimenti esteri, ma, in particolare, l’aspetto più interessante sono le tasse montenegrine, le più basse di tutto il continente europeo. La tassa sul reddito ammonta al 12%, mentre sono previste alcune esenzioni speciali: inoltre, i contribuenti sono chiamati anche a versare un’imposta municipale aggiuntiva del 15% sul proprio salario.

Tra l’altro, ogni cittadino residente ha diritto a delle deduzioni per ogni membro della famiglia pari a 120 euro. Le ambizioni sono più che serie e ammirevoli, ma su Djukanovic stanno piovendo numerose critiche in tal senso, sia per il suo conflitto d’interessi (detiene alcune partecipazioni di imprese statali), sia per il suo passato burrascoso dal punto di vista giudiziario; il problema più serio da affrontare sarà quello della corruzione, fin troppo prevalente in molte zone.