Anche i cittadini della Repubblica Ceca stanno per conoscere delle novità fiscali di un certo rilievo e che non verranno accolte certo a cuor leggero: si tratta infatti del nuovo programma di austerity finanziaria che andrà a riguardare nei prossimi mesi il paese dell’Europa centro-orientale, misure che saranno necessarie per ridurre il deficit di bilancio al di sotto del 3% del prodotto interno lordo, un traguardo da raggiungere non più tardi del 2014. I due cardini fondamentali sono proprio l’incremento delle aliquote fiscale e la soppressione di alcuni ministeri. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che il primo punto del pacchetto in questione prevede che l’Imposta sul Valore Aggiunto subisca un incremento per quel che concerne due aliquote, vale a dire quelle che saliranno fino al 15 e al 21%.
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Allo stesso tempo, i contribuenti cechi dovranno fare l’abitudine anche a un tributo nuovo di zecca, ovvero la cosiddetta imposta di solidarietà, la quale prevede un aliquota pari al 7% e che andrà a colpire i redditi maggiori (da centomila corone al mese in su per la precisione). In aggiunta, non bisogna dimenticare la tassa sui versamenti di quei cittadini che risiedono in giurisdizioni che non hanno ancora provveduto a scambiare informazioni con lo stesso governo di Praga, oltre all’Iva aumentata in relazione alle medicine e ad alcuni cibi.
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Insomma, ce n’è per tutti i gusti, considerando anche gli aumenti fiscali relativi all’Irpef (dal 15 al 20% a partire dal 201) e il +1% che nel 2013 farà registrare l’imposta sul trasferimento di proprietà. Già nel corso del 2010, comunque, la pressione fiscale della Repubblica Ceca si era caratterizzata per un rialzo preoccupante: in quel caso, infatti, si è arrivati fino a oltre 114mila miliardi di corone ceche, con una crescita rispetto all’anno precedente di ben 4.200 miliardi.