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Nuovi studi di settore: ecco chi paga più tasse

 Nei giorni scorsi, l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a mettere a disposizione dei contribuenti soggetti agli studi di settore il software “Gerico 2009” al fine di ricavare il valore dei ricavi e dei compensi presunti rispetto a quelli che effettivamente sono stati conseguiti. “Gerico 2009” è stato presentato con i “correttivi anticrisi”, ovverosia con delle sezioni aggiuntive che tengono conto della crisi economica e che quindi contribuiscono rispetto alla media storica a far abbassare a carico del contribuente il volume d’affari o dei compensi per lo studio di settore di competenza. Ma con “Gerico 2009” il contribuente che vuole “adeguarsi” allo studio di settore paga realmente meno tasse? Ebbene, in base ad un Rapporto a cura della CGIA di Mestre, senza un “rimodellamento” degli studi di settore ci sono alcune categorie di contribuenti che rischiano seriamente di dover pagare più tasse rispetto allo scorso anno.

Trattasi, in particolare, di quelle classi di contribuenti che possono applicare i “correttivi anticrisi individuali” ma che non possono applicare i correttivi sulle materie e sul carburante; stiamo parlando di contribuenti che svolgono l’attività di estetista, idraulico, parrucchiere, bar e servizi di autoriparazione. Nonostante la crisi economica, che ha di sicuro lasciato il segno su molti imprenditori che operano nelle attività citate, si rischia quindi oltre al danno anche la beffa di dover pagare, in base agli studi di settore “rivisti”, più tasse rispetto allo scorso anno.

La CGIA di Mestre ha effettuato le simulazioni al fine di offrire supporto ad una revisione in corsa degli studi in modo tale da evitare quella che a conti fatti per certe categorie di contribuenti non è una “correzione anticrisi” ma un inasprimento della tassazione. Ad esempio, a parità di volume d’affari dichiarato lo scorso anno, un carrozziere può arrivare a pagare fino a quasi settemila euro di tasse in più rispetto allo scorso anno; il meccanico che ripara le auto, adeguandosi agli aumenti dei ricavi previsti dagli studi, dovrà pagare, in caso di adeguamento, oltre 5.300 euro di tasse in più. Stessa musica per l’elettrauto (+3.872 di tasse in più), la gelateria (+3.488 euro) e la parrucchiera (+3.819 euro).

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