Home » News Fiscali » L’Ocse pubblica online i dati sulle procedure amichevoli

L’Ocse pubblica online i dati sulle procedure amichevoli

 Prosegue in maniera imperterrita l’impegno dell’Ocse per quel che riguarda la trasparenza fiscale: le liste istituite dall’organizzazione parigina sono ben note in questo senso, ora sono liberamente consultabili sul sito internet ufficiali i dati statistici delle procedure amichevoli che sono state poste in essere nel 2010. Si tratta delle cosiddette Mutual Agreement Procedure (note anche con l’acronimo Map), la cui gestione spetta sia ai paesi che fanno parte dell’Ocse che a quelli che non sono ricompresi nel lungo elenco. L’intento è quello di elaborare delle statistiche importanti volte a rendere più semplice e trasparente il procedimento in questione. Ma che cosa si intende esattamente col termine “procedura amichevole”?

Il riferimento deve andare alle convenzioni tributarie, le quali sono di solito di tre tipologie: anzitutto, vi sono le procedure in senso stretto (Specific Case Method), vale a dire quelle risoluzioni che si pongono l’obiettivo di eliminare delle imposizioni contrarie alle norme pattizie. Inoltre, sono molto praticate anche le procedure di consultazione (in gergo anglosassone Interpretative Method), utili per interpretare in maniera corretta la convenzione, e le procedure integrative, le quali sono predisposte per risolvere le cosiddette doppie imposizioni. La prima delle procedure che è stata menzionata è quella che viene anche considerata come secondaria, dato che ha il compito di provvedere all’abolizione del conflitto in un momento successivo.

Questi obblighi dell’Ocse risalgono a cinque anni fa: nel 2007, infatti, il Comitato degli Affari Fiscali ha stabilito che gli stati membri dovessero presentare ogni anno delle relazioni con i dati relativi alle procedure amichevoli. Lo schema, poi, è stato sottoposto ad alcune modifiche nel 2010, in modo da instaurare dei rapporti sin dal 2008; si tratta di statistiche fondamentali, comprensive di vari elementi, tra cui si possono citare i casi pendenti, i casi avviati nel periodo di riferimento e il numero di quei casi che si sono chiusi o che sono senza alcuna risoluzione.