Ottime notizie per le imprese fornitrici della Pubblica amministrazione visto che il nostro paese ha approvato una norma che obbliga gli enti pubblici a saldare i debiti ai fornitori entro 30 giorni. La norma entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2013 e rappresenta una ratifica di una direttiva europea che prevedeva tempi più brevi di pagamenti per tutti gli stati membri (l’Italia ha anche anticipato i tempi visto che il termine per legiferare in materia era stato fissato al 16 marzo 2013). L’obbligo del pagamento entro 30 giorni dal ricevimento della merce o dalla fine della prestazione viene derogato per Asl e servizi medici (in questo caso i tempi sono di 60 giorni) ed anche per le aziende che espressamente accordino maggior tempo all’amministrazione pubblica per saldare il proprio debito.
Sicuramente un impegno molto sfidante per il nostro esecutivo in virtù del fatto che l’Italia detiene il triste primato europeo del ritardo dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione. La media italiana di adempimento al debito è infatti di 180 giorni, mentre Grecia e Spagna riescono a fare meglio di noi con medie di 174 giorni e 160 giorni. In fondo a questa speciale classifica ( e pertanto più virtuosi) ci sono i paesi del nord Europa, con la Finlandia che riesce a saldare in media entro 24 giorni e la Germania che onora i propri pagamenti in 36 giorni.
Adesso la musica dovrebbe cambiare, anche perché le imprese hanno messo sotto i riflettori molte volte tale tipo di problema, visto che un ritardo nei pagamenti da parte della P.A. porta le imprese molte volte ad avere difficoltà o addirittura al dissesto finanziario. Tuttavia occorre anche constatare che tale tipo di meccanismo era stato usato in passato per dilatare i tempi e le scadenze, in modo tale da permettere alle finanze pubbliche di rifiatare.
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