Oggi è l’ultimo giorno per poter pagare la seconda rata delle tasse universitarie per l’anno accademico 2012/13. Il mancato pagamento entro il termine previsto comporterà l’aggravio della sanzione amministrativa di 100 euro.
Sempre in data odierna scade la proroga per la presentazione della domanda di inserimento nelle fasce contributive I.S.E.E./I.S.E.E.U. relativa ai redditi dell’anno 2011.
Nel frattempo aumentano le proteste per l’ammontare delle tasse universitarie, in quanto le famiglie italiane devono spendere dai 1.100 ai 1.400 euro, praticamente uno stipendio. Anche il Presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro ha chiesto di rivedere in futuro questo sistema di pagamento considerando che il livello delle nostre università non è sicuramente tra i primi in Europa, tranne che per la Scuola Normale Superiore di Pisa e la SISSA di Trieste.
Ricordiamo che questa estate un decreto del Senato ha previsto che gli aumenti delle tasse per studenti fuoricorso con redditi familiari fino 90mila euro non possano superare il 25 per cento; le famiglie con reddito compreso tra 90mila e 150mila euro non possano superare il 50 per cento, e che gli aumenti per quelli fuoricorso con reddito familiare oltre i 150mila euro possano arrivare al 100 per cento.
Secondo l’ultima versione del decreto legge, gli aumenti delle tasse universitarie riguarderebbero tutti gli studenti e non solo quelli fuori corso come si era detto inizialmente, e ciò ha provocato negli anni scorsi anche ricorsi al Tar: l’Unione degli universitari diede mandato ai propri avvocati di iniziare a presentare nuovi ricorsi nelle facoltà di Modena e Reggio e Pavia. L’Udu rilevò una progressiva riduzione del Fondo di finanziamento ordinario, e dopo questo calo alcune università, per coprire il deficit causati dai tagli, superarono il tetto vincolante del 20 per cento, facendo diventare 33 atenei pubblici su 61 “fuorilegge”.
Dulcis in fundo, secondo Eurostat, l’Italia è all’ultimo posto in Europa per numero di laureati.