Quando una società cooperativa o anche un consorzio sono soliti porre in essere un’attività agricola di tipo connesso e che non dà luogo alla commercializzazione dei prodotti relativi ai soci, allora non c’è spazio per altre operazioni imponibili: lo stesso discorso vale anche per le vendite di beni da parte dei soci all’ente in questione e da quest’ultimo ai soggetti terzi. Si tratta di quanto è stato possibile ricavare dalla lettura della risoluzione 65/E che la nostra amministrazione finanziaria ha provveduto a rendere pubblica nel corso della giornata di ieri. Che cosa vuol dire tutto questo in parole povere?
Scadenze fiscali giugno 2012: il diritto camerale
Il prossimo 18 giugno, fra sei giorni esatti dunque, rappresenta il termine ultimo che è stato fissato dalla nostra amministrazione finanziaria per adempiere a una importante scadenza fiscale: si tratta del cosiddetto diritto annuale destinato alla Camera di Commercio. Che cosa si intende esattamente con tale termine? In pratica, tutti quei soggetti che sono diversi dalle persone fisiche iscritte oppure annotate nel registro delle imprese e che pongono in essere delle attività economiche per cui non sono stati elaborati gli studi di settore, devono provvedere a questo pagamento. In effetti, è necessario pagare il diritto annuale che è dovuto alle camere di commercio di competenza.
Coefficienti redditometro
L’Agenzia delle Entrate ha la facoltà di richiedere ai contribuenti informazioni utili alla ricostruzione del reddito personale; il fine del redditometro è quello di confrontare il reddito dichiarato dal singolo con le spese sostenute tra beni e servizi per valutare eventuali distanze tra quello che un cittadino si può permettere e quello che effettivamente possiede. Non è raro incontrare casi limite di imprenditori che dopo aver dichiarato meno di un dipendente qualsiasi si permettono barche e auto di lusso.
Dopo i primi controlli “sul campo” che hanno spaventato l’Italia molti sono stati i rientri proprio sulle auto di lusso e sulle barche, mentre il resto della popolazione interessata viaggia con la dichiarazione dei redditi per deviare immediatamente ogni sospetto.
Tesoro: ad aprile brusco calo delle partite Iva
Il mese di aprile di quest’anno non sarà certo ricordato come uno dei più positivi per quel che concerne le partite Iva del nostro paese, anzi: i trenta giorni in questione sono stati infatti caratterizzati da 46.337 aperture totali, un numero in ribasso rispetto allo stesso periodo di un anno fa, quando ve ne furono il 3% in più, mentre il crollo è risultato evidente nel confronto rispetto al mese precedente, quasi ventisei punti percentuali in meno, un dato davvero significativo e che è stato portato all’attenzione dal Dipartimento delle Finanze del nostro ministero dell’Economia. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da dire che vi sono state soprattutto persone fisiche che hanno cominciato questa “avventura”, con il 77% del totale complessivo.
Calcolo redditometro
Il redditometro è uno degli strumenti nuovi che consentono al fisco di combattere l’evasione fiscale praticamente su tutte le classi di soggetti residenti sul territorio Italiano. Si tratta in sostanza, come il nome suggerisce, di un controllo sul reddito delle persone; vengono prese le dichiarazioni e vengono confrontate con i beni in possesso del soggetto. Spese importanti come auto di lusso o barche richiedono redditi adeguati e sono indice di ricchezza, così come la seconda casa, un mutuo particolarmente oneroso, spese per vacanze in posti costosi ed altri fattori simili.
Il redditometro prende in considerazioni delle classi di beni e gli assegna un potenziale reddito secondo una tabella studiata; se le rilevazioni sulle persone riscontrano discrepanze importanti tra il reddito dichiarato ed i beni posseduti allora scattano i controlli. Le eccezioni che comprendono la coesistenza di beni di lusso e bassi redditi sono veramente poche e facilmente riscontrabili dopo un primo accertamento; scartati questi casi limite, tutti gli altri sono potenziali evasori che sfruttano soldi non dichiarati per comprare beni di lusso che secondo la dichiarazione non potrebbero permettersi.
Monopoli di Stato e Ctd: le scelte sulla tassazione
L’ultima decisione fiscale dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (Aams) è stata definita addirittura come “clamorosa”: in effetti, l’ente in questione ha reso pubblica una circolare che mette ben in evidenza il trattamento tributario da riservare al mercato delle scommesse e al cosiddetto gioco offshore in generale. I Monopoli hanno dunque deciso di fare chiarezza in merito all’imposta unica sulle scommesse e sui concorsi a pronostici, così come emerge da un testo normativo ben preciso, la Legge 220 del 2010 (le disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato, per intenderci la legge di stabilità relativa al 2011). Le novità riguardano anche il web e gli operatori di nazionalità straniera.
Alle Nazioni Unite si discute della tassa su internet
Si può tassare anche internet? Secondo le Nazioni Unite la proposta è fattibile e in effetti, la prossima assemblea dell’organizzazione, vale a dire il cosiddetto Itu (International Telecommunication Union) sarà decisivo per discutere su una misura del genere: in pratica, l’idea è quella di tassare la rete e di far pagare gli importi alle grandi società private che vi operano. Il meeting in questione è previsto per la fine dell’anno, ma le discussioni sono attive già da ora, anche perché bisogna capire quale sarà il futuro del web. I firmatari del programma a cui si sta facendo riferimento sono i rappresentati di una lobby europea, un progetto che ha fatto storcere il naso agli Stati Uniti.
Scadenze fiscali giugno 2012: la cedolare secca
Tra le varie scadenze fiscali che la nostra amministrazione finanziaria ha fissato in questo mese di giugno, una delle più importanti è quella relativa alla cedolare secca. Come è noto, si tratta dell’imposta che è stata introdotta dall’Agenzia delle Entrate nel 2011 per sostituire la precedente tassazione delle locazioni immobiliari: in pratica, non è altro che un regime opzionale che ricomprende ben tre elementi, vale a dire l’Irpef e le relative addizionali, l’imposta di registro e quella di bollo. Il 18 giugno prossimo, quindi tra nove giorni esatti, sarà il termine ultimo e utile per i locatari, le persone fisiche, i proprietari e coloro che sono titolari di diritti reali di godimento per quel che concerne le unità immobiliari abitative e locate.
Differenza tra spesometro e redditometro
Tra gli strumenti a disposizione del fisco per prevenire e contrastare l’evasione fiscale, rientra anche lo spesometro, attivo dal 2011. Il sistema consente alle autorità di tracciare le spese oltre una certa soglia su cui vengono poi fatti gli accertamenti del caso; in pratica per ogni acquisto superiore ad una certa soglia (corrispondente a 3600 euro iva inclusa) il commerciante è costretto a richiedere il codice fiscale del cliente ed a comunicarlo all’Agenzia delle Entrate insieme alla cifra spesa per l’acquisto dei beni.
I dati raccolti vengono poi passati al vaglio alla ricerca di un elemento ben preciso; viene fatto un confronto tra le spese sostenute dal singolo e la sua dichiarazione dei redditi (che, in molte circostanze, non viene neanche fatta) e si valutano eventuali anomalie tra le spese sostenute (e quindi il tenore di vita) ed i guadagni dichiarati.
Nessuna detrazione con i bonifici incompleti
Avete compilato un bonifico bancario in maniera incompleta? Allora rischiate seriamente di non beneficiare della detrazione del 36% relativa agli interventi di ristrutturazione dal punto di vista edilizio: è questo il succo principale della risoluzione 55/E diffusa e pubblicata dall’Agenzia delle Entrate, la quale è entrata nel merito di un caso specifico. In effetti, la nostra amministrazione finanziaria ha sancito come l’assenza del riferimento normativo alla legge 449 del 1997 all’interno della causale del bonifico stesso rende quest’ultimo carente. Lo stesso discorso vale anche in caso di “dimenticanza” del codice fiscale e del numero di partita Iva di quel soggetto che deve beneficiare del versamento.
Tassazione sui conti esteri
Con il decreto Salva-Italia, il Governo Monti aveva definito la tassazione proporzionale relativa ai conti correnti detenuti all’estero in Paesi che garantivano un corretto scambio di informazioni. Le quote interessavano conti correnti e conti deposito ed erano così ripartite:
1 per mille in relazione al 2011, 1 per mille in relazione al 2012 e 1,5 per mille nel 2013. Gli scaglioni erano applicati a tutti i conti correnti detenuti all’estero senza un minimo di deposito.
Il Governo Tecnico in carica portato avanti da Monti ha definito poi con il DL 16/2012 la nuova regolamentazione relativa ai conti correnti detenuti all’estero. I dettagli circa la tassazione dei conti correnti o conti deposito (con o senza interessi indifferentemente) si leggono nel DPR 642/1972, articolo 8 comma H:
Il redditometro applicato alle autovetture
Il calcolo complessivo del redditometro non può fare a meno degli acquisti delle autovetture: in effetti, questi ultimi sono essenziali per ricostruire il reddito minimo presunto di un determinato contribuente, ma ovviamente tutto dipende dalla potenza e dalla cilindrata del veicolo stesso. Il possesso dell’auto è dunque determinante da questo punto di vista, ma non bisogna confondersi, visto che si potrebbe essere tentati dal visionare le tabelle dell’Aci per capire a quanto ammonta il reddito; in realtà, queste stesse tabelle si riferiscono ai fringe benefit e ai rimborsi chilometrici, mentre per capire gli effettivi cavalli fiscali di un mezzo è necessario distinguere tra il livello di cilindrata e quello di alimentazione (il tipo di carburante insomma).
Come ottenere le detrazioni Imu prima casa
La pressione fiscale italiana ha il suo culmine con la reintroduzione dell’ICI, che ora si chiama IMU. Siamo ormai prossimi al pagamento della prima rata dell’odiata tassa e tra la confusione generale rispetto le aliquote e le pertinenze spunta fuori un nuovo decreto che propone l’esenzione dell’IMU sulla prima casa.
Secondo una prima proposta emersa nella giornata di ieri sembrerebbe che si voglia eliminare l’IMU per i primi due anni sugli immobili adibiti a prima casa di valore inferiore ai 200 mila euro. Il provvedimento dovrebbe mirare alla rivalutazione del mercato immobiliare, ormai completamente fermo a causa della crisi; il rischio per l’Italia di arrivare a situazioni estreme come quella Spagnola è ancora alto e di certo la re-introduzione dell’ICI rende ancora più difficoltosa la ripresa.
Le sanzioni per il mancato invio dello spesometro
La comunicazione dello spesometro deve prestare la massima attenzione a tutte le sanzioni e le multi in cui si può incorrere: cosa rischiano esattamente quei contribuenti che si rendono protagonisti di una comunicazione incompleta o errata dei dati in questione, oppure che non rispettano i termini temporali stabiliti in questo caso? Vi sono diverse sanzioni pecuniarie a cui fare riferimento, per un importo minimo di 258 euro e per uno massimo di 2.065 euro. Le disposizioni in tal senso da parte della nostra amministrazione finanziaria sono in vigore da un anno e mezzo e prevedono anche dei rimedi.