Quando si parla di Senigallia in termini turistici, non si parla di una località qualsiasi: il comune marchigiano riesce infatti ad assicurarsi in maniera puntuale ogni anno la Bandiera Blu, il riconoscimento che certifica la qualità delle acque di balneazione. Questo “paradiso” sarà però d’ora in poi un po’ più caro a causa dell’imminente introduzione ufficiale dell’imposta di soggiorno. La data prevista in tal senso è quella del 1° maggio prossimo, quando la tassa sarà una realtà concreta nelle spiagge locali, con un quadro normativo che è ora completo e lineare, ma che nei mesi precedenti ha vissuto continue modifiche e revisioni. Quali caratteristiche avrà a Senigallia questo tributo?
Conto pensionati a zero spese
La lotta al contante avviata con il decreto salva-Italia aggiunge un altro tassello alla vita di tutti i giorni di 850 mila pensionati. Il conto corrente a zero spese pensato per le fasce di italiani in difficoltà include i nuclei familiari con Isee inferiore a 7.500 euro ed è presente anche una variante per i pensionati fino a 1.500 euro al mese.
Il “Grande Fratello” necessita di controllare le transizioni monetarie e per questo ha praticamente costretto l’apertura di un conto corrente anche a chi non ne ha mai sentito il bisogno, per poter controllare direttamente tutte le transizioni dei cittadini. La lotta all’evasione fiscale richiede anche questo e dopo la proposta assurda sul conteggio delle bollette telefoniche è possibile che dovremo aspettarci in futuro provvedimenti ben peggiori.
Italiani sotto stretto controllo del fisco
Il Grande Fratello potrebbe diventare una terribile realtà; l’andamento difficile dei conti italiani sembra costringere il Fisco ad una stretta epocale che potrebbe alla lunga far scattare delle vere e proprie rivolte. Per assurdo sta succedendo quello che molti film di fantascienza ipotizzavano anni fa’; il fisco vuole controllare tutto e tutti, senza più fermarsi alle imprese ed esercizi commerciali ma entrando direttamente nella vita privata delle persone. Le scelte fatte ed in cantiere mirano a trovare i “furbi” come quelli che sfruttano invalidità inesistenti per percepire pensioni o simili, ma fino a che punto sarà tollerato dai cittadini?
Già solamente quello che si diceva pochi giorni fa’ sulle chiamate telefoniche è un’esagerazione; controllare il traffico telefonico e stimare se l’utente può permetterselo o meno vuol dire in effetti entrare nella vita delle persone ed il passo da qui ad aspetti più privati della vita è brevissimo.
L’Irs modifica i regolamenti sui danni non economici
L’Internal Revenue Service, l’amministrazione finanziaria americana, ha voluto escludere dai redditi dei contribuenti i premi che vengono elargiti per danni fisici e malattie, come previsto espressamente da un regolamento: in questa maniera, viene di fatto cancellata la precedente previsione, la quale parlava espressamente di un illecito per configurare l’esclusione fiscale del danno subito. Si tratta di una modifica che può certo essere considerata di piccola portata, ma comunque significativa, visto che sottintende il fatto che non vi saranno più discussioni per quel che concerne le origini della controversia tra dipendente e azienda quando si avrà a che fare con situazioni simili.
La nuova versione della tassa sulle imbarcazioni
Il prossimo 1° maggio sarà una data fondamentale non solo per il tradizionale appuntamento della festa dei lavoratori, ma anche per l’entrata in vigore di una tassa nuova di zecca, vale a dire quella sulle imbarcazioni da diporto: il settore della nautica non ha mai amato del tutto questa misura, anzi si è opposto con fermezza ad essa e proprio per questo motivo è stata introdotta una versione che prevede dei cambiamenti rispetto a quanto paventato nei mesi scorsi. I soggetti maggiormente colpiti, ovvero tutti quei contribuenti che sono titolari di barche di lunghezza superiore ai dieci metri non dovranno più sopportare un gravame tributario elevato, con le tariffe di riferimento che sono scese addirittura dal 90 al 50%.
Fisco, proposto l’IMU BIS?
Probabilmente è solo una bufala, che il Governo si prepara a smentire, ma la notizia che potrebbe essere introdotto l’IMU bis è talmente credibile che ha già scatenato le polemiche. Dopo la reintroduzione dell’ICI sulla prima casa e dopo aver definito l’entità (quasi definitiva) e le modalità di pagamento della nuova tassa che andrà nelle casse dei Comuni, si torna a guardare al futuro, sempre più difficile, degli italiani.
La vera discussione non è però sull’eventuale introduzione di una nuova tassa (che se non sarà sulla casa, sarà su qualcos’altro) ma più che altro si concentra su quanto ora è certo; il pagamento dell’IMU. Da più parti si chiede infatti una revisione dell’odiata tassa sugli immobili, anche per via del fatto che le agevolazioni per chi ha situazioni particolari sono venute a meno e si rischia di gettare legna sul fuoco aggravando la posizione di intere famiglie.
La tassa di sbarco divide consumatori e sindaci
Il Codacons (Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell’Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori) e i sindaci di alcune isole siciliane sono sempre più distanti per quel che concerne la valutazione di quella che ormai è stata ribattezzata come “tassa di sbarco”: si tratta di una imposta che è nata grazie alla Commissione Finanze della Camera e che ha introdotto il pagamento di un tributo di 1,50 euro per ogni singolo passeggero, una somma che si va ad aggiungere al costo tradizionale di navi e traghetti quando si approda in queste isole minori della regione meridionale.
Telefoni sotto controllo del fisco
Il fisco controllerà i telefoni degli Italiani? Si. Questa è l’ultima novità in fatto di evasione fiscale e tutto sommato l’idea non è male. Detta cosi potrebbe sembrare che l’Agenzia delle Entrate abbia deciso di ascoltare le chiamate degli italiani per cercare informazioni utili a trovare gli evasori, mentre invece si tratta di tutt’altro rispetto ad una violazione della privacy.
In tempi di crisi e di “stretta” sui consumi, una valutazione sui costi accessori delle famiglie italiane può aiutare il fisco a capire chi può permettersi il “lusso” di lunghe chiamate a pagamento e chi invece sbriga le faccende alla cornetta in maniera spedita.
L’agenzia delle Entrate ha spiegato che le utenze telefoniche dell’area business e dell’area domestica dovranno essere comunicate dagli operatori telefonici al fisco. Ma anche se le telefonate non vengono ascoltate e quindi non c’è una violazione della privacy in senso stretto, è giusto che il fisco abbia la possibilità di “farci i conti in tasca”? Per molti ovviamente no e la polemica non tarda a scoppiare sul web dove i commenti ancora una volta giudicano il provvedimento non all’altezza della situazione ed ai danni invece delle famiglie italiane, che si sentono sempre di più il “fiato sul collo”.
Evasione fiscale per 17.5 milioni di euro
Tanto è costata allo Stato Italiano la maxi-frode scoperta dalla Guardia di Finanza messa a punto da Luciano Grasso. Tramite tredici aziende collegate tra di loro, tutte di proprietà dell’imprenditori, quest’ultimo è riuscito ad evadere completamente il fisco alzando un giro di 50 milioni di fatture false. L’iva evasa ammonta a 5.8 milioni di euro e la zona si estende tra Alessandria, Cuneo ed Asti. Il tribunale ha disposto la confisca di 780 mila euro (di cui buona parte provenienti da Montecarlo) oltre che di beni mobili ed immobili.
L’ennesimo caso agli onori della cronaca per quanto riguarda l’evasione fiscale, ha ancora una volta dell’incredibile; vi erano infatti aziende che evadevano al 100% il fisco, non presentando alcuna dichiarazione e risultando quindi completamente “invisibili” presso l’Agenzia delle Entrate. L’incredibile giro di soldi sposta ancora una volta il dibattito sull’evasione fiscale; quanto è giusto prendersela con i piccoli evasori, quando un caso simile rispecchia almeno 50 piccoli imprenditori? Sicuramente a qualsiasi livello, evadere le tasse è sbagliato. Certo è anche che l’attenzione della Guardia di Finanza deve sicuramente concentrarsi nella ricerca di questi “casi limite” per girare immediatamente la situazione.
Aliquota IMU incerta da pagare in due o tre rate
Il Governo si sta dimostrando sempre più impreparato sull’IMU, anche se buona parte dei contribuenti sembra non accorgersene; la nuova imposta che andrà a sostituire l’ICI (ed in parte l’IRPEF) sembra aver chiarito solo un aspetto tra i tanti che preoccupano le famiglie italiane; la rateizzazione.
L’IMU potrà essere versato in due rate (con acconto a giugno e saldo a dicembre) oppure in tre rate (con un versamento intermedio a settembre, voluto dal PDL). La domanda sorge spontanea; perchè non si può versare l’IMU in una soluzione? Per il semplice motivo che Giugno è ormai prossimo (ricordiamo che la scadenza è il 18 giugno) e nè il Governo nè i Comuni hanno deciso quali saranno le aliquote definitive e si riservano il diritto di poterle cambiare “in corsa”, anche dopo che la prima rata sarà versata.
Consiglio dei Ministri approva legge Delega
Il Consiglio dei Ministri vara il documento della delega fiscale ed il Governo Monti fa’ un altro passo avanti nella sua strada verso la ripresa economica. Con oggi si può dire che si chiude un porta nella storia del Governo Tecnico, guidato da una delle persone più in vista del Globo, e si apre un portone che spalanca i battenti proprio sulla crescita.
Il Premier garantisce che la pressione fiscale non cambierà (difficile a credersi, ma questo è stato detto) mentre quello che si è discusso fino ad oggi entrerà pienamente in vigore entro l’anno prossimo, con la diffusione delle norme attuative. Il capitolo più interessante di tutto il documento riguarda sicuramente la lotta all’evasione; la stretta è necessaria per risanare un Paese disastrato dai “furbetti” di turno, anche se la preoccupazione è che ancora una volta il Governo (e l’Agenzia delle Entrate) se la prenderà con le persone sbagliate, condannando i piccoli evasori (che pur sbagliando, rappresentano il male minore del Paese) e continuando ad ammettere storie incredibili come quelle di Maradona (a cui sono stati scontati milioni e milioni di euro di tasse e mora) oppure di Unicredit (stesso discorso) ma anche di Valentino Rossi e Simona Ventura.
Tassa sulle borse di studio, la rivolta dei camici bianchi
Dopo le proposte più assurde scartate, come la tassa sugli SMS, la tassa sul cibo spazzatura ed altre ancora, il Governo supera se stesso andando a colpire ancora una volta chi è già in difficoltà. Mentre con un provvedimento (forse finto?) come quello sugli SMS ricadrebbe praticamente su tutti gli Italiani ed invece quello sul cibo spazzatura potrebbe perfino incentivare la buona cucina nostrana con relativamente pochi costi in più, quello sulle borse di studio andrebbe a colpire una classe degli italiani già “arrabbiati” da anni.
I tagli della Gelmini del precedente Governo avevano fatto infuriare tutti gli studenti di tutti gli Atenei italiani tanto che lo stop delle lezioni era stato totale e la protesta diffusa ovunque. Quello che viene discusso in questi giorni invece colpisce una nicchia particolare di studenti, che tra oggi e domani si faranno sentire in tutta Italia, anche se i numeri non saranno (purtroppo) altissimi. I giovani medici scendono in Piazza contro la tassa sulle borse di studio sui dottorati, sui corsi di specializzazione e sugli assegni di ricerca.
La tassa di soggiorno di Chianciano Terme
Chianciano Terme, in provincia di Siena, è conosciuta come la “città della salute”, ma a breve sarà anche un comune associato alla celebre e famigerata tassa di soggiorno: l’ultimo confronto tra la municipalità toscana e le varie associazioni coinvolte ha prodotto un risultato ben preciso, vale a dire gli importi con cui questa imposta verrà applicata a livello turistico. Si tratta di un euro che sarà richiesto dagli alberghi a quattro stelle, mentre l’ammontare scenderà nel caso di tre (ottanta centesimi) e uno-due stelle (cinquanta centesimi per la precisione). Lo stesso discorso vale anche per gli agriturismi. Il regolamento è quindi già fissato, bisogna soltanto sapere quando potrà diventare effettivo, anche se non si dovrà attendere molto, dato che le due alternative sono rappresentate dai prossimi mesi di maggio e giugno.
La tassa sulle borse di studio in medicina
Proporre tasse e imposte rende sempre e inevitabilmente impopolari: se ci fosse una classifica delle ipotesi fiscali più odiate sicuramente l’imposta sulle borse di studio occuperebbe una buona posizione. Molti studenti e specializzandi sono già pronti a protestare la prossima settimana contro l’emendamento previsto a Montecitorio per quel che concerne la conversione del decreto fiscale in discussione da diverso tempo: si tratta dell’introduzione dell’Irpef sulle borse conseguite dai medici che si stanno formando in corsi specialistici, ma anche da chi sta seguendo un dottorato o un altro corso in medicina generale.